L'aostano Baratti al Code War Project 2020 di Genova

Tre giorni di sonorità e sperimentazioni con installazioni artistiche e live set

 

La Cura di Bruno Baratti

GENOVA. L'ex ospedale psichiatrico di Quarto, a Genova, per tre giorni è stato la location del Code War Project 2020. Tra sonorità elettroniche sperimentali, live set, performance e installazioni artistiche, all'evento era presente anche l'aostano Bruno Baratti.

Nelle ex cucine è stata allestita la mostra curata da Mixta "Il canto del merlo" con diverse opere - il "Trittico Aereo" di Alessandro Bartolena, "Stick and Carrot" di Marco-Augusto Basso e Timoteo Carbone, "Extended Nature" della coreana Kurina Sohn, "Neanche così mi ascolteranno" di Millotta, Donachev e Davide Cangelosi, "Revolving Doors" del Revolving Doors Team le l'installazione sonora "La Cura" di Baratti.

Centrato l'obiettivo socio-culturale degli organizzatori di "riaprire le porte con la consapevolezza che qualcosa è cambiato e tornare ad accogliere la cittadinanza, avvicinandola alla struttura riattivando il processo di rigenerazione, sul solco della lotta allo stigma che va avanti da decenni".

I tre giorni di esposizione hanno accolto i visitatori nel contesto architettonico particolare della struttura di Quarto, ricca di storia, che risale al 1930 e accoglie al meglio e con continuità gli stimoli creativi artistici contemporanei restituendo atmosfere suggestive e cariche di emozioni. “La cura”, tra stupore e partecipazione, ha permesso la somministrazione sonora a tutti i presenti, a orari prefissati e con programmazioni automatiche, dalle 14 fino a notte.

 

 

redazione

 

 

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