La soggettività della memoria

Lo spettacolo L’Herrance de l’Hippocampe questa sera allo Splendor

 

L'Herrance de L'ippocampe

L’ippocampo è una parte di cervello che svolge un importante ruolo nella trasformazione della memoria a breve termine in memoria. Di ippocampi ogni persona ne ha due, uno per ciascun emisfero. Uno standard morfologico che però rivela sempre una memoria estremamente intima, così personale. Per Gabriel García Márquez «La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla», un pensiero che rinvia direttamente alla soggettività della memoria. Lo si vive tutti i giorni: quante volte si sente raccontare in modo così diverso dal proprio vissuto un evento di cui si è stati partecipi? E in tutto ciò cosa è reale, l’evento o il ricordo?

Domande a cui tenta di rispondere la compagnia Point Zéro ne L’Herrance de l’Hippocampe, in scena questa sera alle 20:30 al Teatro Splendor di Aosta per la Saison Culturelle. Nello spettacolo di Jean-Michel d’Hoop il sipario si fa confine tra mondi in continua trasformazione, il sogno e la realtà. E tra questi infiniti corridoi, nei quali Vincent, due giovani donne e un mago non possono che vagare, si dipana la vicenda che chiama sempre in prima persona lo spettatore. Come se lui dovesse risolvere l’enigma all’interno delle numerose metafore oceaniche che riconducono al secondo significato di Hippocampe, cavalluccio marino.

Uno spettacolo che unisce teatro, musica, danza e movimento giocandosi la carta della stranezza e nel quale burattini e maschere amplificano il linguaggio scenico per esplorare le aree più segrete della memoria.

L’invito è ad intraprendere un percorso sensoriale a 360° per cominciare a dare un volto al proprio invisibile. 

I biglietti sono acquistabili online (link) presso la biglietteria del Museo Archeologico Regionale di Aosta o presso il Teatro Splendor.

 

Veronica Pederzolli

 

 

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