L'Orchestre du Conservatoire de la Vallée d'Aoste alla Saison Culturelle

Il programma diretto da Stephanie Praduroux è un inno alla celebrità e al divertimento

 

Orchestra del conservatoire

Si aprirà con un grandissimo fiasco firmato da Gioacchino Rossini il concerto dell’Orchestre du Conservatoire de la Valle d’Aoste che, diretta da Stephanie Praduroux, torna anche nella stagione 2021-2022 della Saison culturelle e alle 21 di domani salirà sul palco dell’Auditorium di Poin-Saint-Martin.

Un programma che spazia tra celebrità e divertimento riproponendo proprio le pagine de Il signor Bruschino, una farsa giocosa in un atto che Rossini compose da giovane e che oggi viene raramente ripresa tra i repertori concertistici. Che la fortuna della sua sinfonia d’apertura sia stata molto diversa, migliore, non sorprende, conoscendo la maestria del compositore pesarese nell’aprire i sipari delle sue opere con ouverture indimenticabili.

I giovani musicisti proseguono con La marcia funebre per una marionetta che fu un film di Alfred Hitchcock a rendere famosa e immortale: la compose però Charles Gounod nel 1872 durante un soggiorno londinese. Ci sono studiosi che ritengono che l’ispirazione arrivò a Gounod grazie alla «voce sottile, aspra, acuta, sopraneggiante» e alle movenze da «scimmiotto di stoffa dai capelli rossi» di Henry F. Chorley, un critico che non andava molto a genio del compositore francese. Fortunatamente Chorely scompare prima che Gounod glielo dedicasse, sfuggendo il pericolo di esser ricordato solo per la sua vocina. 

Le boeuf sul le toit op.58 è un balletto pantomima risultato del lavoro di grandissimi protagonisti del primo novecento musicale francese. Composto da Darius Milhaud su testi di Jean Cocteau e prodotto dai Balletti russi di Diaghilev, rivela l’eclettismo del suo compositore, passionale, lirico, eccentrico, aggressivo, moderno. Era il 1919 e sulla rivista «Littérature» Milhaud raccontoò: «Una sera ho incontrato Darius Milhaud in una strada dove si ballava. Abbiamo passeggiato e al momento del congedo, sotto le palme bagnate dai raggi lunari, egli mi ha detto: Adoro il Brasile». Poco dopo fu pubblicato Le boeuf sul le toit con il sottotitolo «fantasia cinematografica su arie sud-americane»: qui la musica popolare brasiliana prende il sopravvento e con essa il politonalismo.

Conclude una composizione con cui Igor Stravinskij cambiò letteralmente e nuovamente la storia della musica: la portata di Pulcinella non si può raccontare in due righe, ma inaugurò il neoclassicismo con un’opera già matura. «Pulcinella fu la mia scoperta del passato [...] uno sguardo all'indietro, la prima di molte avventure amorose in quella direzione», dichiarò lo stesso Stravinskij.

 

I biglietti possono essere acquistati presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta o, da domenica a partire dalle 13:30, all’Auditorium di Poin-Saint-Martin.

 

Veronica Pederzolli

 

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