Cime Bianche, Legambiente: servono scelte coerenti con cambiamenti climatici

Il progetto del collegamento intervallivo tra Cervinia e Monterosa è "sbagliato e inattuale"


Cime Bianche

AOSTA. È firmato da Legambiente l'ultimo appello in ordine cronologico per la salvaguardia del vallone di Cime Bianche, una Zona di protezione speciale (Zps) tutelata dalla normativa europea in ambito ambientale direttamente interessata dal maxi progetto del collegamento intervallivo tra i comprensori di Cervinia e del Monterosa.

"In tempi di crisi climatica, il collegamento funiviario Ayas/Cervinia è una scelta sbagliata e inattuale", afferma il Circolo Legambiente della Valle d'Aosta. "Questa grande opera - rincara Legambiente - è inopportuna in considerazione della particolarità del Vallone delle Cime Bianche: ancora intatto e privo di infrastrutturazioni e peculiare sul piano naturalistico e geologico".

Contro il maxi progetto citato nel Defr che il consiglio regionale discuterà da questo pomeriggio Legambiente annuncia la ferma intenzione di attivarsi "con ogni mezzo necessario per evitare questa devastazione ambientale e questo spreco di denaro pubblico". L'opera, precisa, "costerà oltre 50 milioni di euro e per studi di fattibilità sono già stati spesi almeno 250.000 euro".

Secondo l'associazione il vallone deve puntare sul "turismo dolce: le escursioni e le passeggiate tematiche in estate, le ciaspolate invernali, complementari al pieno impiego degli impianti per lo sci da discesa che ci sono. Se si vuole guardare al futuro e operare in modo lungimirante per le generazioni che verranno - conclude Legambiente -, occorre saper affrontare i cambiamenti climatici e compiere scelte coerenti".

 

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

 

 

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