Nella clinica di Saint-Pierre pazienti infettati nei reparti No-Covid

La struttura dell'Isav al centro dell'attenzione

 

clinica Isav

SAINT-PIERRE. Pazienti infetti nei reparti "no covid", incertezze sul numero di tamponi fatti e risultati positivi, smentite e precisazioni da parte dell'Azienda Usl: la situazione della clinica Isav di Saint-Pierre è negli ultimi giorni sempre più al centro dell'attenzione.

La clinica privata, convenzionata con la Regione, ormai da diversi giorni ha preso in carico, in accordo con l'Azienda Usl, i pazienti contagiati considerati in via di guarigione e quindi con sintomi lievi così da liberare posti letto all'ospedale Parini. Un piano della clinica è stato trasformato in un reparto "Covid positivi". Il secondo piano invece è rimasto ai pazienti non contagiati provenienti da altri reparti dell'ospedale Parini. Il virus però in qualche modo ha raggiunto anche il secondo piano finendo con l'infettare i reparti che avrebbero dovuto essere ben protetti.

Dopo che diversi mezzi di informazione hanno riferito di numerosi casi di contagio nel piano "no Covid", l'Azienda Usl prima e la clinica stessa dopo sono intervenute con due comunicati di precisazione.

L'Azienda Usl nega che i pazienti trasferiti dal Parini fossero già positivi al virus al momento della loro partenza verso Saint-Pierre. "I pazienti", dice l'Usl, "sono stati sottoposti preventivamente a tampone risultato positivo" e "i pochi pazienti non sottoposti a tampone sono stati trasferiti a Isav a sintomatici e sono ricoverati da un periodo superiore a quanto necessario per la diffusione del virus".

L'Istituto di Saint-Pierre dal canto suo assicura che "sin dall'inizio dell'emergenza, Isav ha posto in essere molteplici azioni preventive a tutela dei pazienti e degli operatori" e spiega che i pazienti arrivati da geriatria, lungodegenza e da altri reparti e collocati al secondo piano "erano tutti a tampone negativo in ingresso".  Il virus però si è diffuso in qualche modo e ad aprile si sono verificati "casi sospetti".

L'Isav riferisce che "il primo positivo risale al 7 aprile", ma non fornisce altri dati sui pazienti confermati contagiati, sui casi sospetti e sui tamponi eseguiti. L'unico dato riportato nella nota parla di "5 operatori positivi non in servizio" di cui 2 infettati prima della suddivisione della struttura in reparti Covid e non Covid.

 

Clara Rossi

 

 

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