Coronavirus, la Valle d'Aosta quintuplica i tamponi rapidi

Più test per individuare subito i contagi. Il direttore dei distretti sanitari Brinato: ii giovani sono portatori sani'

 

ospedale

AOSTA. I numeri dei nuovi contagi riprendono a correre anche in Valle d'Aosta. Nell'arco di pochi giorni la nostra regione è tornata alla situazione di maggio. Allora stavamo giungendo al termine della fase acuta, oggi al contrario stiamo rapidamente percorrendo la strada per rientrarci.

Il più recente bollettino regionale riporta 139 positivi, quattro ricoverati in ospedale e due pazienti, più gravi, in terapia intensiva. La soglia dei 1.400 contagi è stata superata. In primavera, quando la portata del problema non era stata ancora compresa dalla comunità scientifica internazionale, si era ipotizzato un picco di 300 contagi.

I giovani sono portatori sani

"Paghiamo lo scotto del mancato rispetto delle misure anti contagio in estate e con l'apertura delle scuole", dice il direttore dei distretti sanitari Franco Brinato esaminando l'evolversi della situazione in Valle. Le scuole giustamente sono state riaperte, dice, perché "una società senza scuola non può andare avanti. I giovani però hanno una percezione diversa del pericolo dei contagi e al momento sono i portatori sani del virus. Molti sono asintomatici e contagiano facilmente gil altri. Gli insegnanti stanno facendo di tutto per far rispettare il distanziamento e le procedure in classe, ma ciò che succede davanti alle scuole genera dei problemi".

Terapia intensiva pronta all'aumento dei ricoveri

Uno degli aspetti nuovi rispetto alla fase 1 di marzo, aprile e maggio è che le strutture sanitarie sanno cosa aspettarsi. "Il problema erano i posti sulle terapie intensive - riprende il direttore dei distretti sanitari Brinato - Adesso abbiamo aumentato i posti a 25-30 e ci siamo anche organizzati sul territorio. Per l'ospedale l'Azienda Usl ha programmato la gestione delle fasi dei contagi, quindi adesso siamo molto più preparati rispetto alla fase 1".

La Valle d'Aosta farà più tamponi

Indossare corretamente le mascherine, rispettare il distanziamento sociale e lavarsi sovente le mani sono armi a disposizione di tutti per evitare i contagi in attesa dell'arrivo di un vaccino. Un altro aspetto fondamentale è individuare tempestivamente il maggior numero possibile di persone contagiate e attivare prontamente le misure di quarantena che impediscono un'ulteriore diffusione del virus. A questo scopo sul territorio regionale sarà aumentato il numero di tamponi effettuati nelle prossime settimane. È notizia di pochi giorni fa che la Regione ha autorizzato l'uso di 101mila euro di donazioni per i test antigenici rapidi da utilizzare soprattutto nelle scuole (). Hanno un'affidabilità attorno all'80% e permettono di sapere in meno di 15 minuti se un ragazzo con sintomi febbrili ha contratto il Sars-Cov-2 e deve essere isolato insieme alle persone con cui ha avuto contatti. Nei giorni scorsi inoltre l'Usl ha autorizzato una fornitura da oltre 200mila euro per poter effettuare fino a 22 tamponi rapidi al giorno, cioè oltre 8.000 l'anno contro i 1.560 previsti in precedenza.

Come l'influenza spagnola?

Il Covid-19 come la Spagnola? "Questo virus assomiglia alla Spagnola - dice Franco Brinato -. E il Covid sparirà come è sparita la Spagnola. All'epoca eravamo molto meno attrezzati, ora non è così. Adesso dobbiamo rispettare gli sforzi fatti finora, mantenere il distanziamento, usare le mascherine, lavare spesso le mani e pensare ai nostri cari, ai papà, alle mamme e agli anziani che sono soggetti più fragili. Così riusciremo a sconfiggere il virus, fino a quando non arriverà il vaccino".

 

Marco Camilli

 

 

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