Tor des Géants, Canepa: «voglio ripristinare la mia credibilità in Italia e nel mondo» - VIDEO

Tor des Géants, Canepa: «voglio ripristinare la mia credibilità in Italia e nel mondo» - VIDEO

L'atleta squalificata dal Tor des Géants ribadisce di aver fatto una gara regolare - video integrale della conferenza stampa

 

COURMAYEUR. «Ora mi interessa ripristinare la mia credibilità in Italia e nel mondo. Non ho mai fatto un percorso diverso da quello di gara».

Francesca Canepa non esita a ribadire che la sua condotta al Tor des Géants è stata ineccepibile e che la squalifica disposta dalla direzione di gara per un mancato riscontro al punto di controllo di Les Goilles, a Cogne, deve essere annullata.

Nella conferenza stampa convocata oggi pomeriggio a Courmayeur, non molto distante dal traguardo del Tor, Canepa ha ribadito che quel passaggio c'è stato. «Ho basato la mia attività di professionista sugli inviti che ricevevo grazie alla mia immagine - ha detto -. Ero l'immagine nel mondo del Tor des Géants e per questo mi chiamavano "the queen of the mountain". Questa gara è il sogno di chiunque e io ero la regina. A questo punto invece non solo non sono la regina, ma addirittura sono quella che nella sua gara adorata fa una cosa del genere».

L'atleta valdostana insieme al suo staff ha presentato un ricorso alla direzione di gara. Ha spiegato di non voler dare colpe, ma di voler vedersi riconosciuto che la sua è stata una gara corretta. «Voglio che nessuno possa dire che io sia una tricheuse"».

Nel ricorso è contenuta la testimonianzia di un corridore e due fotografie scattate da turisti che la scagionerebbero sia dall'accusa di aver usato l'automobile sia di non essere transitata al punto di controllo. In conferenza stampa viene letta la testimonianza senza citare il nome del corridore che l'ha firmata e non vengono mostrate le fotografie. «Ci hanno chiesto di non renderle pubbliche fino a quando questa questione non sarà chiusa».

Canepa ha mostrato molta delusione e rabbia per le accuse che le sono state mosse in più occasioni durante la gara e per l'occasione persa. «E' stata una stagione lunga e complicata - ha commentato -. Ho investito molto sul Tor. Era una gara importante, ho fatto di tutto per esserci e puntavo alla tripletta. La gara era andata come da pronostici, poi i sogni sono andati in fumo». Dopo le prime accuse sul passaggio in auto «ero furiosa - ha raccontato -. Da quel momento è stato difficile andare avanti, la prestazione ne ha risentito». L'atleta alla fine ha deciso di ritirarsi prima di sapere della squalifica.
Il suo staff si è mostrato fiducioso sull'accoglimento del ricorso. «Siamo sicuri al 110% che è stato fatto il pecorso giusto. Il fatto di riconoscere che possa esserci stato un sbaglio non è niente di difficile. Può succedere in ogni gara, ovunque. Stiamo chiedendo solo che venga riconosciuto che lei ha fatto il percorso in maniera integrale e che venga riabilitata la sua immagine per poterle permettere di portare avanti il suo lavoro in maniera corretta come ha fatto fino ad oggi. Niente di più».Elena Giovinazzo

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