Coro di 'no' dal mondo dello sport ai vaccini anti Covid nel Palaindoor di Aosta

La chiusura per lungo tempo dell'impianto preoccupa i dirigenti dello sport valdostano

 

PalaindoorAOSTA. Dai Comitati olimpici e paralimpici alle associazioni e federazioni sportive, si allarga il coro di voci nettamente contrarie all'uso del Palaindoor di Aosta come centro per le vaccinazioni anti Covid. 

La proposta di trasformare l'impianto sportivo di regione Tzamberlet (al momento non in regola con le normative antincendio, motivo per il quale dovrà chiudere il prossimo 31 marzo) nel quartiere generale della campagna vaccinale comporterebbe l'impossibilità di utilizzare la struttura per le attività sportive per un lungo periodo. I dirigenti dello sport valdostano protestano.

Dai Comitati olimpico e paralimpico al rugby passando per atletica, arrampicata, ciclismo, pallacanestro, tennis, pallavolo e Uisp arriva un vero e proprio grido d'allarme indirizzato con una lettera alle istituzioni valdostane, Regione e Consiglio Valle.

"Chiudere, ipotizziamo per un lasso di tempo indicativo di 3 anni (2 per il piano vaccinale e almeno 1 collegato all’intervento di adeguamento previsto dal comune di Aosta) è una condizione terribile per il mondo sportivo valdostano che già da anni lamenta i limiti dell’impiantistica sportiva. E' possibile che nella piana di Aosta non esista una superficie alternativa, o anche tensostatica o prefabbricata?", dicono Piero Marchiando, Michele Tropiano, Jean Dondeynaz, Cristiana Martinetto, Francesca Pellizzer, Mario Vietti, Piergiorgio Ottenga, Armando Lodi, Massimo Verduci e Nicoletta Dalto.

I dirigenti segnalano anche "il contraccolpo che le società che utilizzano il palaindoor patirebbero, con alcune di queste che non riuscirebbero a sopravvivere. Un dazio che l'opinione pubblica, forse, può anche considerare sacrificabile - aggiungono -, ma di diverso avviso sarebbero le centinaia di famiglie dei giovani che le frequentano e che si troverebbero a piedi, così come le centinaia di maggiorenni che gravitano sulla struttura frequentando corsi degli sport più diversi".

E poi, si legge nella lettera, c'è la questione della salute. "Nelle sue campagne di prevenzione, in tempi non sospetti, l'Ausl della Valle d’Aosta ha giustamente spinto sull'attività sportiva e motoria, fondamentale per ridurre obesità e altre patologie". Inoltre "gli esperti ci dicono che l'assenza di attività fisica raddoppia il rischio di depressione e di disturbi dell’attenzione, triplica il rischio di disturbi psicosomatici, incluse le dipendenze". Per questo motivo "lo sport non è solo uno spettacolo o la fucina per generare campioni, ma soprattutto è un grande e oramai insostituibile supporto sociale".

"Come dirigenti sportivi ci sentiamo in obbligo di lanciare questo grido di allarme - concludono nella lettera inviata al governo regionale e al Consiglio Valle - perché, in questo momento critico, non evidenziare il servizio che il Palaindoor “Marco Acerbi” garantisce determinerebbe un peccato di omissione di cui ci sentiamo responsabili; una responsabilità che se questa nostra risulterà inascoltata, cadrà su tutti voi".

 

 

M.C.

 

 

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