7° Tor des Géants, l'11 settembre il via a Courmayeur

 

828 gli iscritti alla settima edizione tra cui nomi noti e alcune new entry come Michele Graglia. Intervista ad Alessandra Nicoletti di Vda Trailers

tor-geants2016x350AOSTA. Domenica prossima, 11 settembre, prende il via da Courmayeur la settima edizione del Tor des Géants. Gli iscritti dovranno percorrere 330 chilometri in un massimo di 150 ore passando ai piedi dei più importanti 4000 delle Alpi, lungo le Alte Vie della Valle d'Aosta.

Alessandra Nicoletti è presidente di VdA Trailers, società organizzatrice del Tor des Géants e di altre competizioni. L'abbiamo intervistata per fare il punto della situazione a meno di due giorni dallo start.
Come nasce la vostra società?

«Abbiamo cominciato come corridor e poi nei primi anni dell'Ultra Trail du Mont Blanc, nato nel 2004, il Comune di Courmayeur che vedeva passare sul territorio gran parte dell'Utmb chiese ad un gruppo di noi, che già si occupava di queste cose, di organizzarci per prendere in mano la gara. Nel 2006 è così nata l'associazione sportiva Courmayeur Trailers nel cui direttivo iniziale c'eravamo io e Alberto Lorenzi, ora passati a Vda Trailers Srl. Quest'ultima è nata per questioni fiscali e fa la stesso lavoro della Courmayeur Trailers. Ormai sono dieci anni che organizziamo gare di trail».

Il primo Tor come lo ricorda?
«L'idea è nata quando ci siamo costituiti come associazione sportiva. Organizzando l'Utmb, l'Ultra Trail Valdigne (gara svolta tra 2007 e 2012 e portava in Valdigne più di mile corridori all'anno), l'Arrancabirra (che ne porta 1.300) siamo sempre stati sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Un giorno c'era una cartina della Valle d'Aosta sul tavolo con segnate le Alte Vie e ci siamo detti che quella sarebbe stata una gara tosta, bella, unica. Abbiamo studiato e provato a capire se era fattibile. Sulla carta sembrava quasi impossibile tuttavia abbiamo iniziato a fare misurazioni e delle considerazioni e lì è nato i progetto del Tor».

Quali canali utilizzate per attirare l'attenzione dei concorrenti da tutto il mondo?
«Adesso è facile. Il Tor come è adesso raccoglie consensi facilmente, anche perché ormai sono tre/quattro anni che viene inserita dalle più importanti testate di settore tra le dieci gare più difficili al mondo. Inizialmente ovviamente abbiamo raccolto consensi perché già conosciuti nell'ambiente: il fatto di organizzare gare importanti ci ha spianato la strada. Poi negli anni la gara si è "venduta" da sola per la sua unicità e perché definita tra le più dure al mondo dai corridori».
nicoletti-alessandrax350Questa sarà la settima edizione. La tecnologia si è evoluta, il web si è evoluto e questo vi aiuta
«La comunicazione sul web è fondamentale come lo è avere un buon sito. Soprattutto è fondamentale saper gestire bene i canali social - Facebook, Twitter, Instagram. Noi abbiamo avuto ottimi fotografi e giornalisti che hanno fatto la gara e raccontato l'esperienza vissuta e questo è stato forse il canale più importante e più forte per far conoscere il Tor. Chi vive l'esperienza Tor vive delle sensazioni e delle emozioni uniche che in altre gare non ci sono. Il Tor ti porta veramente a consocere te stesso, a vivere emozioni così forti che quando viene raccontato... si parla di "mal di Tor". E' un'esperienza unica».

La sicurezza
«E' fondamentale, su questo aspetto non si può sbagliare. In alcuni momenti abbiamo 150 chilometri di sentieri in montagna con oltre 400 corridori. La sicurezza quindi è fondamentale»
Quest'anno in quanti partiranno?
«Gli iscritti sono 828, però ovviamente non tutti si presenteranno alla partenza. C'è sempre un calo fisiologico del 10-15% quindi saranno più di 700».
Tor e 4K. Con la Regione "ci eravamo tanti amanti", ora invece esistono due gare differenti. Quanto vi ha danneggiato questa situazione? O quanto vi ha fatto pubblicità indiretta?
«Il danno alla fine è reciproco. La concomitanza con l'altra gara per noi vuol dire dover fronteggiare ritardi su molti aspetti. L'anno scorso arrivati in questo periodo avevamo già distribuito tutto il materiale in giro per la Valle e sistemato molte più cose di quanto non abbiamo fatto ad oggi perché ovviamente qualcuno è ancora impegnato nel 4K. E' questo per noi il danno più grande. Organizzare una gara di questo genere non è semplice, si organizza da un anno all'altro e avere mesi di "mobilità" è pesante perché ti porta a dover rincorrere tutto».
In questi mesi abbiamo ricevuto commenti dai nostri lettori non molto lusinghieri nei confronti della Regione e di VdA Trailers. Quello che molti si domandano è: perché fare a pezzi una Ferrari per avere due Cinquecento?
«E' una domanda che ci facciamo anche noi».
Secondo lei qual è il motivo di questa situazione?
«Non lo so. Non è un motivo di sicurezza né di cattiva organizzazione o di brutte figure fatte negli anni passati, altrimenti non avremmo avuto 2.500 preiscritti a febbraio. Non lo so proprio».
Se avesse qui davanti il presidente della Regione Rollandin, cosa gli direbbe?
«Chiederei se non sarebbe stato meglio impiegare le risorse, non economiche ma anche di persone e idee,messe nel 4K nel Tor. Se l'obiettivo è quello di avere un grande evento internazionale di promozione del territorio, perché non trovare un sistema per far crescere ancora di più un evento che è già grande?».
Il prossimo anno torneremo alla Ferrari o resteremo con due gare?
«Bisognerà vedere, adesso è impossibile dirlo. Il Tor l'anno prossimo lo riproporremo perché non tutte le gare possono vantare 2.500 persone che intendono preiscriversi. Noi continueremo a organizzare il Tor, poi vedremo».
Ai nostri lettori cosa vuol dire?
«Di venire a vedere il Tor se già non fanno parte dei 2.000 volontari impegnati nella gara. Faremo delle dirette live sia sul sito sia sulla pagina Facebook e metteremo in capo ciò che abbiamo fatto negli ultimi anni, magari rivisto e con tecnologie diverse».
Tra gli iscritti di questa edizione ci sono nomi importanti?
«Ci sono nomi come Gianluca Galeati che fin da subito ha detto di volersi rifare del secondo posto dello scorso anno. Avremo Oscar Perez, lo spagnolo vincitore tre anni e arrivato anche secondo, un personaggio particolare e molto amato dalle donne, una persona che ti trasmette entusiasmo, passione e amore per la montagna. Ci sarà per la prima volta Michele Graglia, un corridore molto forte che ha vinto la Yukon, una delle gare più difficili che ci siano e che ha chiesto di partecipare al Tor. Ci saranno anche sarà Elisa Borzani, italiana, anche lei seconda lo scorso anno e Denise Zimmermann, la vincitrice dello scorso anno. E poi avremo tanti altri nomi importanti».

 

Marco Camilli

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