Danno erariale Casinò, niente revoca per le cessioni patrimoniali di Rollandin e Restano

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Augusto RollandinAOSTA. La sezione giurisdizionale della Corte dei conti ha rigettato la revoca di alcune operazioni patrimoniali effettuate da Augusto Rollandin e Claudio Restano nel periodo dell'inchiesta contabile sui 140 milioni di euro di finanziamenti al Casinò di Saint-Vincent che ha coinvolto numerosi politici valdostani.

Nel 2017 l'ex presidente della Regione donò la nuda proprietà di 289 beni immobili ai propri figli, per un valore di circa 1 milione di euro, mentre l'ex assessore al turismo decise di assoggettare a fondo patrimoniale alcune proprietà a Valpelline. Entrambe le operazioni risalgono al periodo dei possibili sequestri di beni patrimoniali per l'inchiesta contabile che ipotizzava il danno erariale di 140 milioni di euro.

Claudio RestanoSecondo l'allora procuratore contabile Roberto Rizzi, la donazione e la costituzione del fondo patrimoniale dovevano essere revocate perché finalizzate a «render non aggredibili significative porzioni del patrimonio per il risarcimento dell'ipotizzato danno erariale». La sezione giurisdizionale ha deciso però di rigettare le sue richieste per «sopravvenuta carenza di interesse» perché sia Rollandin sia Restano hanno la possibilità di far fronte al pagamento degli importi indicati nelle rispettive condanne, di molto inferiori rispetto alle richieste della procura.

Rollandin, condannato a risarcire 4,5 milioni di euro a fonte di una richiesta di oltre 17 milioni, ha fornito una garanzia patrimoniale «senz'altro adeguata» e Restano, condannato a 807 mila euro, può usufruire di una polizza assicurativa «con un massimale per colpa grave di 2 milioni e 500 mila euro». Inoltre per l'ex assessore i giudici della sezione giurisdizionale sottolineano la «verosimiglianza della tesi per cui, attesa la situazione famigliare, la creazione del fondo patrimoniale mirava soltanto a tutelare i figli della coppia».

 

 

 

 Marco Camilli