Appalti truccati a Valtournenche, sequestrato un bar sulle piste

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TribunaleAOSTA. Un bar gestito dalla Cervino Spa è stato sequestrato e sei persone sono finite sotto indagine da parte della Procura di Aosta per un presunto abuso edilizio collegato ai sospetti di corruzione negli appalti pubblici a Valtournenche.

La vicenda nasce dall'inchiesta iniziata lo scorso anno con l'arresto di alcune persone tra le quali Fabio Chiavazza, ex responsabile dell'ufficio tecnico del Comune situato ai piedi del monte Cervino. Indagando sui presunti illeciti gli inquirenti si sono concentrati anche su un intervento edilizio al bar Rocce Nere situato sulle piste da sci di Plain Maison e che oggi è stato sequestrato dai carabinieri. Il locale aveva ottenuto le autorizzazioni per dei lavori di ristrutturazione, ma secondo la Procura quell'intervento ha violato le norme urbanistiche e dato vita ad un immobile da definirsi "come nuova costruzione".

Dalle carte degli inquirenti emerge tra l'altro che la pratica aveva destato perplessità tra il personale dell'ufficio tecnico comunale di Valtournenche ed un addetto, dopo aver manifestato al responsabile dell'epoca Chiavazza i suoi dubbi, sarebbe stato esautorato dal seguirla. Lo stesso Chiavazza inoltre, stando ad alcune intercettazioni, temeva che potessero essere effettuati dei controlli e fece presente la situazione al presidente della Cervino Spa, Federico Maquignaz,  pur «assicurando che si sarebbe fatto in quattro per risolvere il problema e che avrebbe fatto passare il progetto "in qualche modo"», come scrive il gip nel decreto di sequestro dell'immobile.

L'indagine per abuso edilizio sul bar Rocce Nere coinvolge Chiavazza e Maquignaz insieme al direttore dei lavori Marco Zavattaro, architetto di Quart, ed ai responsabili delle ditte a cui è stato appaltato e subappaltato il lavoro Enrico Giovanni Vigna di Quincinetto; Ivan Voyat di Gressan e Luca Frutaz di Saint-Pierre. A Chiavazza e Maquignaz inoltre è contestato il concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio.

Marco Camilli