Spaccio di droga itinerante ad Aosta, in 3 finiscono in carcere

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Quei bravi ragazzi 2AOSTA. Spaccio di stupefacenti in concorso è l'accusa addebitata ai cinque uomini destinatari delle misure cautelari che la Squadra mobile di Aosta ha eseguito questa mattina con l'operazione denominata "Quei bravi ragazzi 2" sullo spaccio di droghe pesanti, tipo cocaina.

Come suggerisce il nome dell'operazione, si tratta della prosecuzione di una precedente attività di indagine culminata nei mesi scorsi con l'emissione di sei misure cautelari. Rispetto a questa prima attività i sospetti spacciatori avevano cambiato linguaggio in codice e zona di "lavoro", ma avevano mantenuto gli stessi canali di collegamento. A gestire il traffico, secondo quanto emerso, ci sarebbero tre cittadini di origine marocchina residenti ad Aosta e che sono finiti in carcere: Sami El Jouarani ed i fratelli Mohammed Rida Ryadi ed Imad Ryadi. Ad aiutarli Morris Andiloro, ora ai domiciliari; ed Antonino Pandolfino, nei cui confronti è scattato l'obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria.

Durante le perquisizioni gli agenti hanno sequestrato una modica quantità di stupefacente, circa 15 grammi di sostanza tipo cocaina già pronta in dosi, e materiale necessario al confezionamento. Altri 50 assuntori sono stati identificati, nessuno dei quali minorenne, che vanno ad aggiungersi ai circa 90 della prima operazione.

La dirigente della Squadra Mobile Eleonora Cognini nel presentare l'operazione ha parlato di una «attività di spaccio capillare nell'ambito della tossicodipendenza locale. La particolarità, come nella prima operazione, è la messa in atto di uno spaccio itinerante per evitare il rischio di controlli da parte delle forze dell'ordine e di essere scoperti con grandi quantità di stupefacente».

Con la prima operazione "Quei bravi ragazzi" erano state eseguite quattro custodie cautelari su sei. I due soggetti sfuggiti risultano ancora irreperibili.

 

 

 

 

 

Elena Giovinazzo