Ai piedi del Cervino parte la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza in montagna


Morti e incidenti in quota aumentano e Valtournenche risponde con l'iniziativa "Hire a guide, climb safe!"

climb safe

VALTOURNENCHE. Escursionisti che camminano sui ghiacciai in scarpe da ginnastica, ascensioni organizzate senza la giusta preparazione, cordate che si avventurano in quota con equipaggiamenti inadeguati: sono alcuni dei pericolosi comportamenti a cui si assiste sempre più spesso sulle montagne della Valle d'Aosta. Un misto di incoscienza, talvolta presunzione e sopravvalutazione delle proprie capacità che nemmeno un richiamo, garbato, da parte di chi la montagna la conosce bene, è in grado di cambiare. Gli incidenti anche gravi così aumentano e sempre più vite vengono messe a repentaglio: quelle degli alpinisti incoscienti e quella dei soccorritori che intervengono per recuperarli.

Climb Safe«C'è un problema di conoscenza e uno di preparazione. Fermo restando la libertà di ognuno, bisogna favorire una approccio consapevole e sicuro alla montagna». Parole di Jean-Antonoine Maquignaz, sindaco del Comune di Valtournenche. La sua Amministrazione comunale ha deciso di promuovere la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza in montagna "Hire a guide, climb safe!" con la Società delle guide del Cervino, il Soccorso Alpino Valdostano e il Sagf della Guardia di finanza.

Ideata in lingua inglese per essere compresa dal più ampio pubblico possibile, la campagna si presenta con manifesti e locandine che ritraggono una guida alpina che tende la mano al suo cliente mentre i due sono legati alla parete. «Un'immagine non drammatica né terroristica, nell'auspicio che possa contribuire a salvare qualche vita», aggiunge il vice sindaco Nicole Maquignaz. Già, perché le guide alpine sono professionisti che conoscono la montagna e le sue insidie, possono dare preziosi consigli e sanno valutare quando è il caso di fermarsi prima che la situazioni diventi critica.

Alla presentazione dell'iniziativa c'era anche la guida Christian Zanolli che ha ricordato i sette morti di questa estate sul Cervino per incidenti dovuti probabilmente all'inesperienza e alla scarsa considerazione delle condizioni meteo. «Dobbiamo - ha detto - incentivare le persone ad affidarsi alle guide alpine, che sono i professionisti della montagna».

La campagna di sensibilizzazione è sostenuta anche dalla Fondazione Montagna Sicura che da due settimane ha ripreso la pubblicazione del bollettino sulle condizioni della montagna. «Non bisogna mai smettere di educare», dice il segretario Jean-Pierre Fosson, soprattutto perché in futuro a causa dei cambiamenti climatici «i fattori di rischi aumenteranno progressivamente».

L'auspicio è che dalla Valtournenche, dal Cervino, iniziative analoghe possano diffondersi in tutto l'Arco Alpino. Perché è vero che il "rischio zero" non esiste, ma è altrettanto vero che affidarsi a professionisti dà la possibilità di godere appieno e in sicurezza della magia dell'alpinismo.

 

Elena Giovinazzo

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