Savt, rivedere la legge che obbliga i Comuni ad associarsi

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sindaciAOSTA. La legge regionale del 2014 che ha introdotto l'obbligo per i Comuni valdostani di associarsi deve essere rivista perché ha peggiorato la situazione anziché migliorarla. Lo sostiene il direttivo confederale del Savt sostenendo le critiche che diverse Amministrazioni locali hanno rivolto alla norma.

L'applicazione della l.r. 6/2014, "fatta eccezione per pochi casi, non solo non ha garantito i risultati auspicati in termini di migliori servizi erogati e di risparmio di spesa - dice il Savt -, ma al contrario ha prodotto ulteriori criticità in termini di efficienza e di efficacia con ulteriori aggravi dei costi generali".

"Facendo seguito a quanto previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 33/2019 -  continua il sindacato -, si condivide che la gestione in forma associata non possa essere imposta ma debba essere rimessa alla volontà delle singole amministrazioni, valutando anche la possibilità di superare il limite di appartenenza alla stessa Unité des communes. Nel caso si decida di andare verso la gestione associata, però, si deve optare per una vera forma di associazione che deve prevedere necessariamente la delega di funzioni e l'individuazione di un unico soggetto giuridico in base alle norme vigenti".

I punti più critici rilevati dal sindacato riguardano il reclutamento del personale che deve tornare "il prima possibile in capo agli enti locali" perché la gestione unica da parte della Regione "ha portato ad ingessare le procedure".

"Il dibattito apertosi su più fronti sulla possibile fusione tra Comuni" non può "essere banalizzato e ridotto esclusivamente a giustificazioni di mera natura economica - conclude il Savt -. Senza voler mettere in discussione l'attuale modello valdostano basato su 74 realtà comunali, si ritiene che l'eventuale fusione tra Comuni debba avvenire per diretta volontà dei territori interessati e dei loro cittadini, spinti da ragioni ideologiche e a seguito di un attento dibattito di approfondimento".

 

 

 

E.G.