Mutui prima casa e ristrutturazione: tutte le novità della nuova delibera regionale

Mutui prima casa e ristrutturazione: tutte le novità della nuova delibera regionale

 

Dai tassi agevolati alla premialità per le imprese locali, ecco i contenuti della "riforma"

AOSTA. Un provvedimento «molto importante». Mauro Baccega, assessore regionale alle Opere pubbliche, definisce così la "riforma dei mutui"  agevolati per la prima casa e le ristrutturazioni approvata lo scorso 25 ottobre dalla giunta regionale.

Baccega spiega quali sono i punti cardine della delibera. Il provvedimento «prevede mutui fino a 180.000 Euro per i mutui prima casa e per i mutui relativi a ristrutturazioni fino a 300.000 Euro. Sono mutui di 30 anni, ma possono essere anche di 25 o 20 in base alle richieste dell'utente e possono avere dei rientri semestrali o mensili sempre in base alle richieste dell'utente. Abbiamo inserito il concetto dell'Isee», l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente che serve a documentare la situazione economica del nucleo familiare.

Come funziona la procedura? «Finaosta, che iscriverà ipoteca di primo grado sui nostri mutui, farà delle valutazioni sui redditi del nucleo familiare compatibilmente con la possibilità di rientro. Per fare un esempio: se un single richiede un finanziamento da 300.000 Euro e non ha poi la capacità di introito per pagare la rata, non verrà neanche accettato».

Novità rispetto alla delibera originaria sono state apportate anche sui tassi di interesse applicati. «Per i nuclei familiari che hanno un Isee fino a 25.000 Euro - riprende l'assessore - il tasso è dello 0,7%. Se hanno a loro carico uno o più minori il tasso scende allo 0,5% per favorire il concetto che noi chiamiamo "Fattore Famiglia". I limiti Isee sono una delle tante novità rispetto al provvedimento in atto precedentemente. L'altra novità è data dal fatto che le perizie per i mutui prima casa vengono stilate dai nostri uffici e non da tecnici esterni, prima di tutto perché la perizia di un tecnico esterno ha un costo maggiore, poi perché potrebbe esserci difformità di comportamenti da uno all'altro. Inoltre - evidenzia - in tal modo si riducono i tempi perché una perizia fatta all'esterno avrebbe dovuto essere controllata dai nostri uffici, che, a loro volta, secondo la prima stesura della delibera, avrebbero dovuto ancora fare riferimento ai valori OMI (Osservazioni del Mercato Immobiliare) dell'agenzia delle Entrate, cosa che noi abbiamo evitato. Tali passaggi avrebbero sicuramente allungato il periodo di erogazione del mutuo».

Nel provvedimento di ottobre, continua l'esponente della giunta, «abbiamo voluto inserire anche un minimo di tutela per le aziende locali, quindi una premialità. I mutui possono essere concessi pari al 100% della spesa ammissibile se il nucleo familiare investe l'80% con ditte valdostane». Per esempio su un finanziamento ammissibile di 300.000 Euro la spesa che si dovrà effettuare con imprese locali (ditte produttrici, imprese, fornitori ecc) è di 240.000 Euro. A questo punto l'erogazione copre tutti i 300.000 Euro.

«Dobbiamo tener presenti due passaggi - spiega l'assessore -. Il primo è l'ammissione al beneficio. La Regione, valutato il suo progetto, comunica all'utente la spesa ammissibile di 300.000 Euro ad esempio. Nel secondo passaggio l'utente deve valutare l'80% di spesa da fare con ditte della Valle d'Aosta. In tal caso gli viene assegnato il 20% in più del mutuo, tuttavia è libero di scegliere, non è condizionato».
Questo meccanismo, riferisce l'assessore Baccega, non dovrebbe violare le norme europee sulla concorrenza. «Abbiamo lavorato in questa direzione inserendo il concetto della premialità e abbiamo sentito i legali. Sono i legali stessi che ci hanno proposto questo tipo di soluzione».
«Un'altra novità che abbiamo inserito - sottolinea - è data dal fatto che le domande che sono già state presentate o che sono giacenti da tempo possono essere aggiornate e rideterminate rispetto ai parametri attuali».

L'assessore Baccega ricorda che, dalla prima delibera di luglio, tutto è rimasto bloccato perché gli utenti hanno aspettato l'approvazione del nuovo provvedimento per fare domanda di mutuo. Con l'ok alla delibera di fine ottobre le istanze sono arrivate in massa. «Abbiamo dovuto potenziare gli uffici per far fronte alla situazione di emergenza», conclude.

Marco Camilli

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