Crisi, CVA: in Valle d'Aosta i distacchi per morosità in aumento del 50%

 

I dati indicano un allarme sociale

 

AOSTA. La crisi entra silenziosamente nelle case di molti valdostani. Gli effetti si vedono quotidianamente sulle tavole, negli armadi e, ultimamente, anche nella cessazione di servizi di pubblica utilità come luce e gas.

Contatori-devalDomenica scorsa ci siamo occupati dell'attività dell'associazione San Vincenzo che opera al quartiere Cogne di Aosta, dove famiglie rimaste senza lavoro incontrano sempre maggiore difficoltà a pagare non solo gli affitti ma anche le bollette dell'energia elettrica e del riscaldamento. Il loro numero è in aumento nel rione cittadino così come nel resto della regione.

La società che gestisce gran parte delle utenze della Valle d'Aosta è la Compagnia Valdostana Acque i cui dati confermano il disagio di molte famiglie. Il numero di utenze "bloccate" per morosità in Valle d'Aosta tra 2013 e 2014 ha subito un'impennata del 50 per cento e, anche se la CVA ha preferito non scendere nel dettaglio fornendo i numeri assoluti, siamo nell'ordine delle centinaia di distacchi.

Alla base di tutto c'è un protocollo nazionale che regola il rapporto tra fornitori e utente, ma CVA spiega di aver adottato un comportamento meno rigoroso sollecitando più volte con lettere il saldo delle bollette scadute e inviando un ultimo invito al pagamento che dà ulteriori 20 giorni di tempo per regolarizzare la posizione. Una volta avvenuto il distacco, l'utente ha anche la possibilità di riattivare la fornitura concordando un piano di rateizzo di tutti gli importi dovuti per evitare di dover pagare in un'unica soluzione l'intera somma.

Certo, ogni situazione ha una storia a sé, ma la situazione generale è indice di importanti difficoltà economiche. I dati di CVA sono inoltre parziali perché non includono i distacchi degli altri operatori commerciali del settore presenti in Valle. L'incremento comunicato dalla Compagnia è però importante e indicativo.

Tutto questo amplifica ancor di più la sensazione di vivere in un periodo di grande disagio che troppe volte non viene sufficientemente rilevato e raccontato. Pensare a famiglie con bambini senza luce o riscaldamento dovrebbe spingere chi di dovere a intervenire con adeguate misure che possono essere finanziate tagliando rami secchi e inutili.

Marco Camilli

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