Turismo, le strade poderali potrebbero essere aperte al transito delle bici


Ipotesi al vaglio della Commissione Assetto del territorio del Consiglio Valle. Ma c'è il problema della responsabilità

strada poderaleAOSTA. Sfruttare le rete delle strade poderali della Valle d'Aosta a scopi turistici allentando le restrizioni sul transito: è una delle ipotesi su cui sta lavorando il Consiglio regionale. Se ne è parlato in particolare in Commissione Assetto del territorio con l'audizione di una funzionaria dell'assessorato regionale dell'agricoltura sugli aspetti legali della responsabilità civile per danni a terzi.

«L'analisi del tema sotto il profilo delle responsabilità si è reso necessario a seguito della segnalazione da parte di alcune figure consortili ed enti territoriali preoccupati dalle responsabilità derivanti dal transito su strade poderali di biciclette, anche a pedalata assistita», riferisce il presidente della Commissione, Luca Distort (Lega VdA).

L'idea di base è di trasformare un problema, cioè le violazioni della legge regionale che limita il transito, in un vantaggio, consentendo l'accesso ai mezzi a due ruote a scopo turistico. Ciò non cancellerebbe comunque il problema della responsabilità ed è per questo che in Commissione è stato ipotizzato di limitare quella attualmente in capo ai proprietari per trasferirla sul soggetto che utilizza il percorso rurale. Una possibilità «inquadrabile in una visione di sviluppo sostenibile della Valle d'Aosta», dice Distort.

In Commissione è stato presentato anche uno scenario più «restrittivo, finalizzato all'impedimento del transito di questi mezzi modificando opportunamente le indicazioni della legge regionale 17/1985».

Prima di formulare una indicazione la Commissione sentirà il parere dei proprietari e di tutti gli altri soggetti interessati all'argomento. L'intenzione, assicura il presidente Distort, è quella di «percorrere tutte le soluzioni possibili di valorizzazione di una risorsa esistente, nel rispetto delle varie posizioni.»

 

C.R.

 

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