Elezioni, il Consiglio Valle si dà tempo fino a gennaio 2019 per una nuova legge

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Torna in Commissione l'esame di preferenza unica, spoglio centralizzato e premio di maggioranza

Elezioni

AOSTA. Arrivare a gennaio 2019 con una legge elettorale che assicuri la libera espressione del voto e, se si fa in tempo a trovare un accordo politico, anche governabilità alla Valle d'Aosta. L'obiettivo è stato fissato dal Consiglio regionale che ieri ha deciso di non votare e di far ritornare in Commissione la discussione su due proposte di legge molto simili, una della neo presidente Emily Rini e l'altra di Movimento 5 stelle e Impegno Civico.

Le due proposte hanno già ottenuto in Commissione ampio consenso. Entrambe si limitano a toccare il problema del rischio di voto di scambio introducendo la preferenza unica e confermando lo scrutinio centralizzato dei voti, una novità sperimentata alle scorse elezioni e che «ha dato buoni risultati» a parere di Emily Rini. Ieri poco prima dell'esame in aula però sono arrivate delle proposte di modifica che stravolgono il campo di azione delle proposte di legge introducendo la questione più complessa della governabilità, ossia assicurare che dal voto emerga una maggioranza abbastanza ampia da sorreggere un governo che possa rimanere in carica per un'intera legislatura.

Jean-Claude Daudry, dell'Uvp: «La gente chiede segretezza del voto e anche governabilità quindi l'emendamento proposto inserisce nei testi in discussione il premio di maggioranza fissato al 37,5% in relazione alle sentenze della Corte Costituzionale».

La proposta, come detto, cambia sensibilmente le due proposte di legge e i capigruppo hanno quindi preferito rimandare il voto tornare a discuterne in Commissione «per trovare una sintesi sulle varie disposizioni», ha spiegato ancora Rini.

Gli unici ad opporsi sono stati i consiglieri del Movimento 5 stelle, convinti che le due proposte di legge dovessero essere discusse e votate subito. «Siamo contrari al rinvio in Commissione. Avremmo voluto trattarle oggi per mettere in sicurezza lo spoglio centralizzato e la preferenza unica», ha detto il capogruppo Luigi Mossa, firmatario della seconda proposta di legge.

«Su una tematica di questo tipo, maggiore è la convergenza e migliore sarà il risultato», ha replicato la presidente del Consiglio Emily Rini.

«Su spoglio centralizzato, preferenza unica e questione di genere si era arrivati a trovare una certa sintesi in Commissione con un voto a larga maggioranza - ha ricordato il relatore della seconda proposta di legge, Alberto Bertin (IC) -. Arrivare ad un testo unico tra le due proposte è più che possibile e ciò è da realizzarsi entro il mese di gennaio, non oltre. Altro discorso è quello sulla governabilità sul quale le posizioni possono essere ancora molto diverse. Se riusciamo a trovare una sintesi per gennaio bene, altrimenti verrà rimandato in un secondo step», ha concluso Bertin.

Elena Giovinazzo