Aggravi e Cognetta: "ddl Casinò approvato dalla Giunta per pararsi da Corte dei Conti"

Consiglio ValleAOSTA. Il ddl n. 31 approvato la scorsa settimana dalla Giunta regionale sul debito di 48 milioni di euro vantato dalla Regione, per mezzo Finaosta, nei confronti del Casinò di Saint-Vincent rappresenta un mezzo "per tentare di pararsi il portafoglio davanti alla Corte dei Conti": lo affermano il consigliere regionale leghista Stefano Aggravi ed il collega di Mouv' Roberto Cognetta.

Il debito di 48 milioni che grava sui bilanci della casa da gioco "si è accumulato nel tempo a fronte di finanziamenti erogati senza certezza di rimborso tenuto conto del fatto che Cava accumulava anno per anno significativi passivi di bilancio - affermano i due consiglieri - Chi in assemblea si è trovato a votare il bilancio al 31/12/2018 con il famoso debito postergato (ovvero il debito che viene pagato alla fine di tutti gli altri debiti) ha sulla propria testa la spada di Damocle della Corte dei Conti che nella sentenza di primo grado non ha considerato in sede di condanna il mancato rimborso del debito di 48 mln in quanto non era ancora certo il mancato rimborso. Cosa succederebbe se questo debito non fosse onorato? In questo caso - aggiungono Cognetta e Aggravi - sarebbero i politici di allora a dover pagare! Così nasce il disegno di legge 31".

I due consiglieri sollevano inoltre una serie di dubbi sulla scelta della conversione del credito in uno strumento finanziario partecipativo (Sfp): "un delegato del tribunale è stato coinvolto nella scelta dell'Sfp quale strumento per conservare il valore dei 48 mln? Perché si è scelto l'Sfp quando questo strumento è solitamente utilizzato come altra forma di finanziamento o di partecipazione di aziende in salute e che crescono? il 9 luglio prossimo - continuano Aggravi e Cognetta - ci sarà l'assemblea dei creditori: l'emissione di un Sfp può rappresentare un fattore di rischio da considerare in relazione all'eguale trattamento di tutti i creditori? un Sfp rispetta i dettami della Legge Madia che dice espressamente che non si possono finanziare in alcun modo delle società in passivo da più di 3 esercizi?".

Il disegno di legge dopo l'ok in Giunta dovrà passare all'esame del Consiglio Valle. "Se questo governo dispone, sulla carta, di 17 voti in consiglio, chi andrà in suo soccorso per approvare questa legge che ufficializza lo spreco dei 48 milioni - si chiedono in conclusione i due consiglieri -? Gli indecisi eterodiretti dall'ex consigliere Riccarand ovvero il duo Bertin - Minelli? L'argine filosofico e sognatore della consigliera  Pulz? I 5 stelle a caccia di consensi dopo la pessima figura alle europee? Il consigliere Restano? Ovviamente non lo sapremo perché in aula verrà chiesto il voto segreto con buona pace delle posizioni politiche e delle tasche dei valdostani".

 

 

 

 

 

C.R.

 

 

 

 

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