Congresso UV, Lavevaz invoca un nuovo slancio identitario

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Congresso UV, Lavevaz invoca un nuovo slancio identitarioGRESSAN. Tredici mesi dopo il congresso orientato sul rilancio politico - quello indetto dopo le difficili elezioni regionali 2018 - l'Union Valdôtaine si è ritrovato a Gressan per fare il punto della situazione. Circa 300 iscritti erano presenti all'appuntamento del 30 novembre guidato dal presidente Erik Lavevaz, il quale ha parlato della necessità ancora pressante di un «nuovo slancio identitario» per il Leone rampante.

«Negli anni abbiamo imbarcato tanti senza andare per il sottile per qualche voto in più. Oggi l'identità culturale e i valori devono tornare a essere imprescindibili», ha dichiarato Lavevaz ammettendo anche che «al riavvicinamento dei movimenti autonomisti abbiamo lavorato per un intero anno con alti e bassi. Non siamo arrivati a nulla». Serve «credibilità della politica» e «non possiamo, per facilitare la strada a qualcuno, rinunciare alla nostra storia e al nostro simbolo», ha aggiunto riferendosi al matrimonio tra Alpe e Union Valdôtaine Progressiste.

L'analisi di Lavevaz ha portato all'approvazione di una mozione che definisce le scelte politiche del prossimo futuro. "Avendo preso atto della difficoltà di continuare un percorso federativo con le altre forze autonomiste" e constatata la "necessità di rilanciare lo spirito unionista", la mozione impegna il presidente e tutte le sezioni a compiere "uno sforzo corale per promuovere l'Union valdôtaine che resta al centro dello scacchiere politico della nostra regione''.

Inoltre il Comité fédéral è incaricato di nominare una commissione per rivedere lo statuto del movimento mentre tutti gli iscritti e i simpatizzanti potranno contribuire lavorando "sul territorio per riconquistare la fiducia di chi si è allontanato dalla nostra famiglia ma che continua a condividere i nostri ideali e i nostri obiettivi".

Nella mozione ci sono anche le indicazioni per le elezioni comunali del prossimo anno: ci sarà un codice etico e le sezioni, nel valutare le alleanze, dovranno dare la precedenza ai movimenti autonomisti ed evitare le "forze nazionaliste e populiste".

 

 

 

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