No Tav, Rifondazione Comunista: assurdo incarcerare insegnante di 73 anni

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AOSTA. "Cambiano i governi ma non cambia l'atteggiamento persecutorio da parte di politica e magistratura nei confronti del movimento della Val di Susa". Così in una nota di solidarietà diffusa da Rifondazione Comunista della Valle d'Aosta dopo l'arresto dell'attivista NoTav Nicoletta Dosio.

Dosio è stata "condannata per un evanescente concorso morale in violenza privata e interruzione di pubblico servizio (per una manifestazione di protesta del 2012) - ricorda Rifondazione -. Un provvedimento assurdo: si rinchiude in carcere una insegnante di 73 anni per un "reato" che non ha fatto male a una mosca provocando al massimo alla società autostrade un danno di poche decine di euro, nel momento in cui le indagini giudiziarie - continua il partito - sollevano il sipario sui rapporti fra politica e malaffare in Piemonte (ed in Valle d'Aosta…) confermando ufficialmente, tra l'altro che: la 'ndrangheta è interessata alla Torino Lione".

Secondo Rifondazione "proprio questa è la colpa imperdonabile di Nicoletta: essere irriducibilmente NoTav, continuare ad opporsi alla realizzazione di un’opera sulla quale grava senza remissione l'ombra della mafia".

"La questione TAV è una questione dirimente. Una sorta di cartina di tornasole", continua la nota. "Non si può dirsi preoccupati della questione ambientale e sostenere questo tipo di opere. Chi lo fa, non la racconta giusta. E Nicoletta ne è efficace testimone. Non lasceremo passare sotto silenzio l'autentica porcheria perpetrata nei suoi confronti".

 

 

 

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