Il mutamento genetico di Forza Italia in Valle d'Aosta

Riceviamo e pubblichiamo

 

Cari amici, comincio questa mia riflessione con il dire che a livello nazionale ma anche locale servirebbe un progetto di federazione di centro che abbia come orizzonte strategico un saldo ancoraggio ai valori del Ppe ovvero europeismo, atlantismo, garantismo, libertà e cristianesimo con una spruzzatina di spirito riformista. Del resto, il centro non è solo una formula politica ma rappresenta bene, come concetto, la responsabilità e concretezza nell'azione politica-amministrativa.

Un centro moderato sarebbe utile all'Italia come forza centripeta e pragmatica per dare stabilità a qualsiasi azione di governo e soprattutto ai cittadini per superare le incertezze economiche e sociali quotidiane, allontanandoli da quelle tendenze centrifughe che portano verso le degenerazioni estreme del populismo e del sovranismo. Sono invece favorevole ad un sano e sincero patriottismo aperto verso il mondo e non chiuso ottusamente in se stesso. Per dare stabilità all'Italia bisognerebbe quindi aggregare e federare un grande partito moderato, popolare, liberale, riformista che esca dal recinto in cui si è volontariamente chiusa Forza Italia e che a malincuore mi accingo a lasciare. Infatti, nel partito, in cui ho militato ininterrottamente dal 1998, non è possibile alcun rinnovamento partendo dal suo interno. La stagione delle riforme e la ripartenza di Forza Italia, con l'allargamento dei suoi confini alle liste civiche, non è mai stata concretamente avviata.

Per quanto riguarda la Valle d'Aosta, Forza Italia ha continuato a perdere consensi diventando un ibrido. Sono ovviamente contento che altri, alcuni anche capaci, si siano di recente avvicinati a Forza Italia ma ciò avrebbe dovuto avvenire come aggregazione successiva ad una ricostruzione, partendo dal basso, di un nucleo forte e moderato ma riconoscibile dall'elettorato tradizionale e non come un'operazione imposta dall'alto. Ciò ha contribuito a determinare, come conseguenza, il completo mutamento genetico del Dna del partito in Valle d'Aosta, ormai diventato una succursale di chi è fuoriuscito dall'Union Valdôtaine. Basti pensare che tre degli attuali dirigenti di Forza Italia - Emily Rini, Mauro Baccega e Katia Guidi, erano infatti candidati nell'Union Valdôtaine nel 2018 con lo slogan era “Le futur avec Toi!” mentre il sottoscritto era candidato al Senato per Forza Italia e Fratelli d'Italia. Quel futuro, quindi, qualcuno lo ha costruito in Forza Italia. Nel 2000 sono stato il candidato Sindaco di Forza Italia al comune di Aosta e ho adempiuto al mio mandato elettorale come capogruppo per cinque anni. Nel 2018 sono stato candidato per Forza Italia e Fratelli d'Italia al Senato della Repubblica. Da allora il partito si è snaturato. Forza Italia sembra quindi essere diventato un partito eterodiretto dall'esterno e ciò non era mai avvenuto nel periodo che va dal 1998 al 2018. In Valle d'Aosta, all'interno del partito, abbiamo sempre avuto la massima autonomia.

Quando Forza Italia fu commissariata nel 2003 venne nominato dalla sede centrale il Senatore Pianetta come commissario con il compito di ricostruire il partito. Il Senatore Pianetta operò sul territorio per liberarne le energie e ciò portò alla successiva nomina del coordinatore Bongiorno.

Ciò che è invece accaduto negli ultimi due anni ha finito quindi per allontanare definitivamente parte del nostro tradizionale elettorale moderato. Insomma, per farla breve da oggi in poi non mi riconosco più in Forza Italia e prendo una pausa di riflessione. Il mio obiettivo, se dovessi decidere di continuare la mia esperienza politica, sarà raggiungere l'unità del Centro Destra in Valle d'Aosta fatto questo che non si è mai raggiunto per motivi poco chiari. Ovviamente in politica si dialoga sempre con tutti e quindi per progetti di ampio respiro e di interesse generale, se sarà necessario, collaborerò con chiunque non abbia pregiudizi politici ma ampia visione per il futuro della Valle d'Aosta che senz'ombra di dubbio merita di essere rilanciata, avendone le potenzialità, per le generazioni future alle quali non possiamo solo consegnare macerie. All'impegno politico corrisponde sempre una grande responsabilità.



Orlando Navarra

 

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