La puntura di zanzara e l'infezione da Virus West Nile


La malattian non si trasmette da persona a persona - a cura del dott. Franco Brinato

Zanzara

AOSTA. Negli ultimi mesi il virus West Nile, trasmesso dalla puntura della zanzara, ha provocato diversi decessi nel nord Italia. Il virus circola in Italia ormai da diversi anni, trasmesso non dalla zanzara tigre bensì dalla nostra zanzara comune notturna (Culex pipiens) che punge dal tramonto all'alba. Nonostante la forte diffusione del virus in molte regioni italiane, i casi di malattia sono in linea con gli anni passati. Il virus non si trasmette da persona a persona e la malattia colpisce sopratutto soggetti fragili e gravemente debilitati.

Cos'è West Nile? Come si trasmette?
Il West Nile virus appartiene alla famiglia dei Flaviviridae ed è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile, da cui prende il nome. Da allora il virus si è diffuso in tutto il mondo. I serbatoi d'infezione, cioè dove il virus vive, sono uccelli migratori e animali domestici, in cui il virus può persistere da alcuni giorni a qualche mese. Le zanzare s'infettano pungendo gli uccelli e a volte trasmettono il virus anche a ospiti accidentali come gli animali, generalmente equini e l'uomo. Altri mezzi d'infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.

Come arriva il virus in Italia?
Il virus, come in molti altri paesi, si è diffuso in alcune regioni Italiane ormai da molti anni, probabilmente veicolato da uccelli migratori provenienti dall'Africa. Il clima caldo-umido, che garantisce la sopravvivenza delle zanzare, e la presenza di volatili selvatici hanno favorito il mantenimento e la diffusione del virus. In Italia il virus è maggiormente presente in alcune regioni del nord-ovest e in meridione, Sardegna e Sicilia.

Molti pensano che l'immigrazione sia la causa: è vero?
No, per la semplice ragione che l'uomo, anche se infetto, non è in grado di trasmettere il virus alle zanzare o ad altre persone per contatto diretto. Il virus non si trasmette da persona a persona quindi qualsiasi persona infetta non è contagiosa. L'unico veicolo d'infezione è la zanzara.

Che cosa provoca l'infezione del virus West Nile e quali sono i sintomi e i segni della malattia?
Nelle persone sane l'infezione decorre senza sintomi e spesso non causa malattia. Tuttavia in alcuni casi possono manifestarsi forme simil-influenzali, quali febbricola, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari e articolari senza complicanze. In alcuni soggetti debilitati come anziani, neonati e in tutte le persone con alterazioni del sistema immunitario, malati oncologici in terapia con immunosoppressori, sono possibili manifestazioni più gravi, quali meningite ed encefalite. Il tasso di mortalità in questi soggetti si aggira intorno al 3 -15%. Va sottolineato che dopo l'infezione si sviluppa immunità che può durare tutta la vita.

Come ci si accorge di essere stati infettati dal virus?
Non è assolutamente facile a causa de i sintomi aspecifici. La malattia è spesso confusa con una sindrome da raffreddamento. Solo sottoponendosi a test di laboratorio è possibile fare una diagnosi.

Esiste una terapia in caso d'infezione?
Non esiste una terapia specifica. Nei casi non complicati i sintomi scompaiono in pochi giorni o qualche settimana senza ricorre a farmaci. In caso di complicanze è necessario il ricovero ospedaliero ed eseguire terapia di mantenimento come somministrazione di liquidi per via endovenosa e in alcuni casi è necessario l'utilizzo di farmaci antivirali. Il tasso di mortalità in questi soggetti e tutt'ora elevato.

Cosa si può fare per prevenire e combattere il virus?
Al momento non esiste un vaccino capace di prevenire la malattia, né tanto meno si può pensare di vaccinare tutti gli uccelli selvatici portatori del virus. La cosa fondamentale è ridurre il rischio dì esposizione alla puntura di zanzara attraverso norme comportamentali e controllo dell'ambiente. Le principali norme sono:
- Evitare di soggiornare all'aperto nelle ore in cui le zanzare sono più attive (dal tramonto all'alba);
- Indossare abiti di colore chiaro che coprano la maggior parte del corpo (i colori scuri e quelli accesi attirano gli insetti);
- Applicare sulla cute esposta un repellente per insetti;
- Alloggiare preferibilmente in edifici ben costruiti e sicuri dal punto di vista igienicosanitari e muniti di condizionatore d'aria (le zanzare non resistono alle basse temperature e sono attratti dal sudore);
- Spruzzare insetticidi nelle stanze di soggiorno e nelle stanze da letto, oppure usare diffusori d'insetticida e ricordarsi di aerare bene i locali prima di soggiornarvi;
- Non utilizzare profumi e creme (attira gli insetti);
- Applicazione di zanzariere e altri mezzi protettivi alle finestre delle abitazioni.
Accanto a queste norme comportamentali esiste un Piano nazionale integrato di sorveglianza da parte del Ministero della Salute con l'obiettivo di ridurre la diffusione del virus attraverso: campagne di disinfezione dell'ambiente soprattutto nel periodo di maggiore attività della zanzara; accurati controlli sugli uccelli selvatici portatori del virus; prevenzione del rischio di trasmissione della malattia agli esseri umani sia attraverso le donazioni di sangue, emocomponenti, organi o tessuti.

Conclusioni
Il virus West Nile è ampiamente diffuso sul nostro territorio ed è considerato ormai un virus endemico. E' trasmesso all'uomo attraverso la puntura della zanzara comune. I serbatoi naturali del virus sono uccelli migratori e animali domestici: le zanzare s'infettano pungendo gli uccelli e trasmettono il virus all'uomo. L'infezione non si diffonde da persone a persona, quindi qualsiasi persona infetta non è contagiosa; l'unico veicolo d'infezione è la zanzara. Nonostante la diffusione del virus in Italia, i casi d'infezione sono limitati in quando il virus colpisce soggetti gravemente ammalati e con grave compromissione del sistema immunitario.

 

dott. Franco Brinato
specialista in Medicina d'Emergenza Urgenza e Medicina Termale e Dirigente Medico di Medicina d'Urgenza e Pronto Soccorso