Arriva l'inverno: attenzione al monossido di carbonio, un killer silenzioso

La Salute su Aostaoggi.it - a cura del dott. Franco Brinato

Che cosa è il monossido di carbonio?

E' uno dei veleni più pericolosi che, in alcune circostanze, può essere presente nelle nostre case. Viene definito “killer silenzioso”, poiché è un gas inodore, insapore, non irritante che si diffonde nell'ambiente domestico senza dare tracce della sua presenza fino a provocare la morte delle persone che lo respirano. Si stima in Italia che circa 160-200 decessi l'anno siano attribuiti all’intossicazione di questo gas.

Da dove proviene il CO?

Proviene dalla combustione incompleta di legna, carbone, kerosene in ambiente domestico non sufficientemente arieggiato, cioè in carenza di ossigeno, dove sono in funzione stufe, bracieri, barbecue, oppure dal malfunzionamento di caldaie o scaldabagni a gas, o in presenza di ostruzioni delle canne fumarie e comignoli o ancora dall'uso di macchinari a benzina (ad esempio tosaerba, automobili) accesi in spazi chiusi come il garage.

Altra fonte di produzione di CO è il traffico veicolare anche se difficilmente crea intossicazione in ambiente domestico.

monossido carbonioQuali sono le vie di intossicazioni?

Il CO viene inalato negli spazi domestici in cui è presente, raggiunge i polmoni e da qui si diffonde, come l'ossigeno presente nell'aria che respiriamo, nel sangue. Giunto nel sangue, il CO si lega rapidamente all'emoglobina dei globuli rossi (la sostanza responsabile del trasporto dell'ossigeno nel nostro organismo alle cellule) formando un composto, la carbossiemoglobina (HBCO), e riducendo il legame degli stessi con l'ossigeno con gravi conseguenze per l'organismo.

Perché il CO è tossico?

Quando il CO si lega all'emoglobina, l'ossigeno a disposizione delle cellule si riduce progressivamente, producendo danni prima agli organi più sensibili alla carenza di ossigeno (cuore e cervello), poi a tutte le cellule dell'organismo che necessitano di ossigeno per vivere e svolgere le proprie funzioni. L'intossicazione è favorita dall'esposizione del gas presente nell'aria, dalla quantità respirata, dalla concentrazione e dal tempo d'esposizione.

Quali sono i sintomi dell'intossicazione da CO?

I sintomi sono diversi in base alla quantità di CO inalata. Possiamo avere quindi intossicazioni lieve caratterizzata da mal di testa, nausea, vomito, stanchezza inspiegabile, difficoltà di concentrazione soprattutto nei bambini, irritabilità, stanchezza con ridotta tolleranza all'esercizio fisico, aumento del battito cardiaco, difficoltà a respirare e riduzione dei valori della pressione arteriosa, se l’esposizione si protrae a lungo.

Nelle intossicazioni più gravi si possono verificare alterazione del sensorio fino al coma, convulsioni, disturbi del ritmo cardiaco, arresto cardi-respiratorio.

Come ci si rende conto di essere intossicati da CO?

Nei casi di intossicazione lieve, che sono quelli più frequenti, i sintomi sono aspecifici e vengono spesso scambiati per sindromi influenzali. La comparsa di mal di testa vertigini, difficoltà di concentrazione, nausea, sensazione di svenimento, spesso in più componenti della stesso nucleo famigliare, devono far sospettare un possibile avvelenamento da CO, soprattutto se si utilizzano in casa stufe, camini ecc. Tuttavia se si sospetta un intossicazione da CO la conferma può essere fatta sottoponendosi ad un semplice prelievo di sangue (emogasanalisi) che consente in pochi minuti di valutare la concentrazione di carbossoemoglobina, la sostanza che testimonia la presenza di CO nel sangue.

Quali sono le complicanze?

In caso di intossicazione acuta con massiccia esposizione al CO, quando la concentrazione di carbossiemoglobina arriva oltre il 70% dell'emoglobina circolante, sopravviene in pochi minuti la morte per arresto cardiaco o arresto respiratorio. La complicanza acuta più frequente è il danno cardiaco che si verifica in 1/3 dei casi. Il muscolo cardiaco è ossigeno-dipendente e possono verificarsi aritmie, danno ischemico (mancanza di ossigeno) e infarto. Le complicanze cardiache possono presentarsi in fase acuta o a distanza di giorni dall'intossicazione.

Un'altra complicanza frequente è la sindrome neurologica tardiva che può svilupparsi in un tempo variabile, anche dopo diversi mesi dall'intossicazione. La sua incidenza è del 40%. Si manifesta con deterioramento mentale, disturbi motori, incontinenza urinaria, cecità, disturbi del linguaggio, mutismo, deficit della memoria fino alla demenza, sindrome maniacodepressiva, disturbi dell'olfatto. La sindrome può risolversi spontaneamente o lasciare danni permanenti.

monossido carbonio


Cosa fare in caso di intossicazione?

In caso d'intossicazione o anche nel dubbio, la prima cosa da fare è disperdere il gas dall'ambiente arieggiando i locali, aprendo porte e finestre, e uscire all’aperto. In caso di svenimento o disturbi respiratori, dopo aver allontanato la vittima dall’ambiente inquinato, allertare il servizio d’emergenza 112.


Quale terapia è prevista?

La terapia salvavita è la somministrazione di ossigeno, che il personale medico effettua prima e subito dopo l’arrivo in ospedale. Successivamente, in base alla gravità, si decide se è indicata la somministrazione di ossigeno in camera iperbarica.


Come prevenire il rischio di intossicazione?

La corretta informazione della popolazione generale sulla pericolosità del monossido di carbonio rappresenta il punto centrale nella prevenzione. E' necessario sensibilizzare la comunità ad eseguire una corretta manutenzione ed una periodica verifica di tutti gli apparecchi domestici a combustione di gas: caldaie, scaldabagni etc. Nei condomini è importante anche il controllo di canne fumarie e comignoli, che, durante le giornate particolarmente ventose, possono, se parzialmente ostruite, provocare un ritorno di gas tossici. In presenza di stufe, caminetti, bracieri, barbecue funzionanti in locali chiusi, occorre areare spesso l’ambiente, perché può facilmente accumularsi il CO in concentrazioni tossiche.

La prevenzione più efficace è però quella di posizionare i rilevatori di CO in casa: in caso di raggiungimento di valori tossici soglia, questi apparecchi emettono segnali acustici in grado di allertare anche durante il sonno coloro che potrebbero diventare vittime inconsapevoli del “killer silenzioso”. Questa possibilità non deve essere considerata una alternativa ad una appropriata manutenzione degli impianti.

Conclusioni

L'intossicazione da CO è uno degli avvelenamenti fatali più comuni ed è una minaccia invisibile nell’ambiente domestico spesso difficile da identificare. Tra le cause, impianti di riscaldamento difettosi o installati in maniera scorretta, utilizzo improprio di sistemi di riscaldamento (bracieri, stufe e camini mal funzionanti ecc.). Alcuni accorgimenti quali l'installazione di apparecchiature che segnalano la presenza del gas in casa e manutenzione periodica degli impianti di riscaldamento possono salvare la vita.

 

dott. Franco Brinato
specialista in Medicina d'Emergenza Urgenza e Medicina Termale. Dirigente Medico di Medicina d'Urgenza e Pronto Soccorso