La Babele si difende: "mai avuto concretamente la somma rivendicata"

 

L'amministratore della società che gestisce impianti pubblicitari ad Aosta chiede "rispetto verso chi lavora"

AOSTA. "Nessuno da questa vicenda ne esce vittorioso ma auspico una forma di rispetto maggiore verso chi lavora e si impegna con risorse proprie, e, nonostante l'evidente difficoltá ha cercato di implementare un'attività imprenditoriale autofinanziata che addirittura foraggia le casse comunali". Lo scrive Roberto Del Maschio, amministratore della Babele Srl, commentando le notizie riguardanti la risoluzione del contratto decisa dal Comune di Aosta a sfavore della sua società per la gestione degli impianti pubblicitari a causa del mancato pagamento di circa 90.000 euro negli ultimi anni.

Del Maschio ricostruisce l'accaduto a partire dal 2012, anno in cui il contratto è stato perfezionato. "La Babele - dice - ha progettato e in seguito acquistato oltre che posizionato gli impianti pubblicitari con investimenti superiori ai 100.000 euro (tutti a nostro carico). L'inizio dell'attività effettivo risale al 2013, dopo il collaudo degli impianti (sempre a nostro carico) l'anno si chiude con un fatturato di euro 23000". Nel 2014 "comunico tempestivamente al comune che il contratto non è realizzabile senza modificare due clausole" che Del Maschio definisce "vessatorie": il pagamento minimo garantito di 25.000 Euro e il 21% dei ricavi "come offerto in sede di gara d'appalto" e il pagamento dei tributi sulla pubblicità "tramite il sistema vuoto per pieno" che "comporta il pagamento di tutti gli spazi 365 gg/anno anche in caso di mancato utilizzo".

"Propongo inoltre - continua Del Maschio - di riconoscere a rate mensili sia il 21% (ca 5000) che il reale tributo ad Aps (ca 4000) di competenza 2013. L'anno 2014 si chiude con un fatturato di € 30000. Versiamo comunque la quota in dodicesimi del minimo garantito del 2012 pari ad € 2500 anche se in quel periodo non erano stati generati ricavi".

Arriviamo al 2015. "La mia proposta di parziali modifiche contrattuali nonostante molti pareri favorevoli, sia legali che amministrativi, viene rigettata. La mia ulteriore idea di 'rescissione consensuale con cessione degli impianti a compensazione dei crediti di comune e Aps' viene verbalmente proposta ma non viene accolta. Chiudiamo l'anno con un fatturato di € 27000".

"Nel 2016, precisamente Il 22 febbraio, invio per conoscenza la nostra nuova proposta a sindaco, assessori e presidente del consiglio. L'assessore Marzi sta valutando concretamente l'ipotesi da me proposta, che risolverebbe, a mio avviso la vertenza dando un valore aggiunto al Comune" spiega sempre Del Maschio.

"Ciò che mi preme sottolineare é che la Babele non ha mai avuto concretamente la somma rivendicata, non avendo incassato mai al di sopra dei 30.000€/anno con cui si sono parzialmente ammortizzati parte degli investimenti effettuati. Risulta evidente quindi l'impossibilità di mantenere il contratto con le clausole iniziali".

 

M.C.

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