Il gruppo spiega di essere formato da «cittadini valdostani che si sono informati sulla Geoingegneria»
«Non è nostra intenzione mettere in cattiva luce o insinuare che sia un problema creato dagli apicoltori, anzi, le nostre preoccupazioni vanno anche al loro lavoro». Così il gruppo denominato "Manifestazioni per la Libertà", responsabile del manifesto sulla presenza di alluminio nel miele, risponde in una nota al comunicato del Consorzio degli apicoltori della Valle d'Aosta sulle «notizie false e fuorvianti» contenute nel cartellone affisso ad Aosta.
Il gruppo spiega di essere composto da «cittadini valdostani» che si sono «informati sulla Geoingegneria - si legge nella nota - perché notando il cielo abbiamo notato importanti velature che sembrerebbero dovute alle innumerevolevoli irrorazioni che quasi ogni giorno "disegnano" il nostro cielo. Da informazioni acquisite, organizzando e partecipando a conferenze, abbiamo capito - prosegue la nota - che potrebbero non essere scie di condensa ma potrebbero derivare dalla manipolazione climatica che attualmente il mainstrem fa conoscere chiamandolo cloud seeding» e cioè «esperimenti di manipolazione climatica». Quindi «da semplici cittadini e anche da consumatori finali ci domandiamo da dove arriva questo alluminio», sostanza che «è lecito pensare che arrivi dall'alto», affermano nella nota. «Nei mesi scorsi abbiamo portato all'attenzione del Sindaco e dell'Arpa, le nostre preoccupazioni ma purtroppo dopo le nostre segnalazioni non è successo nulla.»
Nel manifesto inoltre, afferma il gruppo, «ci siamo accorti di un errore di grafica, relativamente ai limiti di legge, che sono riferiti all'acqua piovana anche perché sappiamo che non esistono limiti di legge per l'alluminio nel miele. Quindi non c’è stata confusione da parte nostra, ne avremmo comunque previsto la rettifica in un prossimo manifesto».
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