Forum Terzo Settore VdA: "tirocini non pagati per i rifugiati"

 

La proposta in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato

AOSTA. Una modifica legislativa ai vincoli sullo svolgimento di attività lavorative nei primi sei mesi per i rifugiati "potrebbe consentire di organizzare per questa tipologia di persone tirocini non pagati e realizzabili anche a partire dal loro ingresso in Valle". Lo sottolinea Sabina Fazari, portavoce del Forum Tezo Settore della Valle d'Aosta che nei giorni scorsi ha organizzato degli incontri tra le associazioni e le cooperative sociali su come migliorare l'accoglienza dei migranti nella nostra regione.

L'occasione è la Giornata Mondiale del Rifugiato, il 20 Giugno, che ricorda la Convenzione Onu di Ginevra firmata nel 1951.

"Durante gli incontri - riferisce Fazari - si è potuto constatare la necessità di un'accoglienza che eviti grosse concentrazioni e possa consentire un contatto diffuso, anche per sviluppare quell'azione culturale che può rappresentare il valore aggiunto di queste presenze. In quest'ottica il Forum si offre come punto di contatto per ogni persona o organizzazione che intendesse operare nell'ambito della accoglienza dei rifugiati, con l'intento di coordinare le azioni per migliorare l'accoglienza stessa sia da un punto di vista qualitativo sia dal lato della dignità delle persone accolte. A questo proposito - continua la portavoce - per evitare i primi sei mesi di inattività, si potrebbe impegnare i rifugiati fin da subito in azioni di utilità collettiva o in tirocinio". Il F3S quindi "si fa promotore di portare all'attenzione della pubblica amministrazione tali limitazioni".

"L'incontro con persone sconosciute e diverse genera spesso sentimenti di diffidenza, di chiusura e di timore - conclude Fazari. Questo dipende più da noi e dalle nostre insicurezze che dalla realtà. Il Forum si propone, in quest’ottica, di promuovere una campagna di comunicazione che eviti di alimentare la confusione, mettendo in luce i dati di verità sul fenomeno e la memoria di una situazione che abbiamo vissuto direttamente come italiani e come valdostani".

 

E.G.

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