Crisi, analisi dell'Osservatorio economico regionale sui cambiamenti del mercato del lavoro in Valle d'Aosta

 

Il dossier sarà alla base della programmazione delle politiche del lavoro nel prossimo triennio

Ceccarelli-darioAOSTA. E' firmato dall'Osservatorio economico e sociale della presidenza della Regione il nuovo studio sul mercato del lavoro in Valle d'Aosta presentato oggi a Palazzo regionale. «E' un'analisi che non si limita a fare un conteggio dei dati, bensì cerca di capire cosa è successo in questi ultimi anni» ha spiegato il capo dell'Osservatorio Dario Ceccarelli (foto).

Al di là delle conseguenze dirette della crisi, come l'aumento della disoccupazione e la riduzione dei consumi, un periodo così lungo di difficoltà porta con sé dei cambiamenti strutturali. «Ci troviamo di fronte - ha detto Ceccarelli - a segnali di novità e di conferme» traducibili in segnali di discontinuità e di continuità del mercato del lavoro, che è poi il titolo dato al lavoro dell'Osservatorio (interamente scaricabile dal sito internet della Regione).

Riprendendo i contenuti del dossier, Ceccarelli ha parlato di una «tenuta del mercato del lavoro» in rapporto a quanto accaduto nelle altre regioni italiane e spiegato che nell'aumento della disoccupazione (all'8,9% lo scorso anno) ha inciso anche la minore capacità del pubblico di assumere che permarrà nei prossimi anni considerando il turnover ormai al 10% (1 assunzione possibile ogni 10 rapporti di lavoro cessati).

In questi anni si è inoltre assistito ad una «femminilizzazione» del lavoro dovuta principalmente al differente grado di impatto della crisi sui settori produttivi, ad esempio le enormi difficoltà dell'edilizia, che impiega maggiormente maschi, rispetto alla sostanziale tenuta del terzo settore, dove la presenza femminile è più accentuata. I lavoratori sono dunque stati più penalizzati rispetto alle lavoratrici ed una delle conseguenze è l'aumento dei rapporti di lavoro part time per i maschi, situazione che ha avuto conseguenze tanto sulla disponibilità economica delle famiglie quanto sull'organizzazione sociale.

L'analisi prende in considerazione anche la richiesta di qualificazione professionale e svela che quasi un quarto delle circa 38.000 assunzioni registrate in Valle nel 2014 riguardano appena tre figure: camerieri, cuochi e commessi.

Questi e tutti gli altri aspetti che emergono dall'analisi saranno utilizzati dall'Amministrazione regionale per indirizzare le politiche del lavoro nel prossimo triennio. Intervenendo in occasione della conferenza stampa ad Aosta, l'assessore alle Attività produttive Raimondo Donzel ha spiegato che il dossier sarà inviato alle parti sociali dell'analisi «per riflettere e confrontarci sulla programmazione dello sviluppo industriale e delle politiche attive del lavoro».

 

Elena Giovinazzo

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