Vaccini anti Covid, 500 operatori dell'ospedale di Aosta a rischio sospensione

Il direttore dell'Usl Pescarmona avverte: "con questa situazione servizi a rischio in estate"

 

ospedale Parini

AOSTA. L'Azienda Usl dela Valle d'Aosta negli ultimi giorni ha inviato 500 lettere indirizzate ad altrettanti operatori dell'ospedale Parini che ancora non si sono sottoposti al vaccino contro il Covid-19. Rischiano tutti la sospensione dall'esercizio della professione fino all'avvenuta vaccinazione o per tutto il 2021.

Il decreto legge n. 44 ha introdotto l'obbligo di vaccinarsi per coloro che esercitano le professioni sanitarie e per gli operatori di interesse sanitario, quindi medici, infermieri, operatori socio-sanitari e anche personale amministrativo. In caso di inosservanza scatta la sospensione dalle mansioni che comportano contatti interpersonali e il trasferimento a compiti anche inferiori che "non implicano rischi di diffusione del contagio". Se ciò non è possibile per tutto il periodo di sospensione dal lavoro non c'è retribuzione.

Tra gli operatori dell'ospedale regionale aostano che ancora non si sono sottoposti alla seduta di somministrazione ci sono medici, infermieri, oss e tanti amministrativi. Circa cinquecento persone in tutto che avranno tempo ancora alcune settimane per mettersi "in regola".

"Se le loro posizioni non verranno regolarizzate - dice il direttore generale dell'Usl, Angelo Pescarmona - scatterà la procedura prevista dal decreto legge 44 ovvero verrà dato un ultimatum per la vaccinazione, poi ci sarà il tentativo di ricollocazione in altri ruoli e infine la sospensione. È chiaro - avverte Pescarmona - che questa situazione rischia fortemente di rallentare l'attività ordinaria ospedaliera nella prossima estate, con alcuni servizi a rischio".

 

 

Marco Camilli

 

 

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