Italiano scambiato per "risorsa boldriniana", Manfrin sospeso da Ordine dei giornalisti Valle d'Aosta

Italiano scambiato per "risorsa boldriniana", Manfrin sospeso da Ordine dei giornalisti Valle d'Aosta

 

Il consigliere leghista del post su Facebook: "non cambia nulla, quanto scritto è assolutamente legittimo"

AOSTA. Andrea Manfrin, consigliere comunale della Lega Nord ad Aosta e giornalista pubblicista, è stato sospeso per due mesi dal Consiglio di disciplina territoriale dell'Ordine dei giornalisti della Valle d'Aosta.

Il provvedimento riguarda il messaggio postato mesi fa su Facebook da Manfrin contro un uomo di colore, scambiato per un migrante e definito "risorsa boldriniana" mentre in realtà è cittadino italiano, fotografato mentre circolava su un overboard ad Aosta. "Sapete quanto costa un overboard - si leggeva sul messaggio di Manfrin -? Quello che questa risorsa boldriniana usa per andare a spasso vicino alla Cogne (o per scappare dalla guerra)? Anche usato viene tra i 200 e i 500 euro. Quanti cittadini valdostani se lo possono permettere?".

Con una recente riforma l'Ordine dei giornalisti ha aumentato l'attenzione verso le "fake news", le notizie false, e il comportamento tenuto dai propri iscritti anche in contesti non strettamente giornalistici, inclusi appunto i contenuti pubblicati sui profili social ritenuti giudicati non in linea con la deontologia professionale.

Manfrin può opporsi alla sanzione disciplinare. «Non cambia assolutamente nulla essere sospesi - commenta il consigliere leghista -. Non significa non poter lavorare o scrivere, cosa che continuerò a fare senza nessun problema. Chi decide di considerare la mia pagina Facebook alla stregua di un organo di informazione mi fa un complimento da una parte e dall'altra di certo non riuscirà nell'intento di censurare quello che dico. Le idee - aggiunge -, se non si condividono, si combattono con altre idee, non con le sentenze che, peraltro, non tengono conto del fatto che, come confermato dai carabinieri, quanto scritto è assolutamente legittimo, visto che le richieste di querela sono state puntualmente respinte».

 

Marco Camilli

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