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Ferrovia: intervista all'assessore Ennio Pastoret

Pochi giorni fa il consiglio regionale ha approvato all'unanimità un documento in cui si impegna la giunta ad "avviare la predisposizione di norme di attuazione per l'attribuzione alla Regione Valle d'Aosta delle competenze sui servizi di trasporto ferroviario, con la quantificazione delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative necessarie a garantire un ottimale livello di erogazione dei servizi, almeno pari a quelli delle Regioni confinanti"...

Sul futuro della ferrovia abbiamo intervistato Ennio Pastoret, assessore regionale al turismo, commercio e trasporti.

Marco Camilli: "Assessore, cosa ci può dire del futuro della ferrovia in Valle d'Aosta".
Ennio Pastoret: "Il futuro, nella peggiore delle ipotesi, è quello di avere quello che già oggi abbiamo. C'è la necessità di migliorare il servizio in efficacia e qualità e queste sono cose che si possono fare agevolmente ma in relazione a quello che è lo stato delle ferrovie in Italia. Evidentemente, non possiamo riformare noi il sistema ferroviario. In Valle d'Aosta abbiamo un grande problema strutturale - spiega -: da una parte, la necessità fortissima di adeguare questo sistema ferroviario a quello che sarà il sistema futuro, che si prefigura con una prevalenza di trasporto pubblico. Oggi le strade non bastano a contenere tutto il traffico, l'esigenza delle persone di muoversi rapidamente deve trovare risposta in mezzi di trasporto efficaci. L'altro elemento è di carattere culturale: c'è sempre più la tendenza ad utilizzare mezzi di trasporto collettivo, a patto però che il loro standard qualitativo sia accettabile. Il terzo problema è di carattere energetico: non sappiamo cosa ci aspetta in futuro ma, evidentemente, la nostra "petrolio-dipendenza" ci obbliga a pensare a sistemi di trasporto alternativi per il futuro. Da qui la necessità di progettare un sistema elettrificato. Ultimo, ma non per importanza, la necessità di poter accedere alle grandi linee di collegamento nazionali ed internazionali. Parliamo del Corridoio 5, della Tav. Se mai volessimo - e saremo obbligati - utilizzare questi collegamenti rapidi, saremo obbligati a sistemare la ferrovia".

M.C. "Attualmente, la ferrovia valdostana è divisa in due: c'è la tratta Aosta-Chivasso-Torino e la Aosta-Pré Saint Didier, ben poco utilizzata. Si è parlato di trasformare quest'ultimo tratto in una "metropolitana aperta". Quali sono i progetti a riguardo?"
E.P. "Dobbiamo tenere conto che la riforma del sistema ferroviario ha sostanzialmente suddiviso la questione in due parti: una comprende tutto ciò che riguarda la proprietà dei binari, delle "tracce", gestita da Rfi - rete ferroviaria italiana -, mentre l'altra corrisponde al servizio, ovvero Trenitalia. La riforma tende a privatizzare e ha affidato alle Regioni la competenza di organizzare il servizio. Alcune Regioni a statuto ordinario hanno avviato le procedure per indire l'appalto per dare in gestione il servizio, mentre per la Valle d'Aosta e le Regioni a statuto speciale, proprio per natura statutaria, si è obbligati a passare attraverso una norma di attuazione per poterci vedere attribuite queste competenze. Lo Stato non può attribuire a noi competenze che non sono state preventivamente concordate. In questo caso, non avendo fino ad ora previsto una norma di attuazione, la Regione non ha competenze sull'attribuzione della gestione della tratta. Al momento, dunque, il servizio è gestito da Trenitalia. Quest'ultima, insieme a Rfi, si occupa di organizzare gli orari. Mentre la traccia si affitta, la gestione del servizio si appalta: in questa fase, la Valle non appalta nulla poiché il servizio è concesso a Trenitalia da parte dello Stato fino al momento in non subentreremo noi. Al momento, noi non abbiamo poteri contrattuali molto forti nell'organizzazione degli orari. In futuro, con la norma di attuazione, dovremo definire con lo Stato gli interventi necessari per la tratta Aosta-Chivasso-Torino. Per quanto riguarda la tratta Aosta-Pre Saint Dider, evidentemente non possiamo considerarla una tratta ferroviaria "classica", come invece era all'inizio della sua attività. A metà degli anni Novanta era stato pensato di creare un collegamento "metropolitano" e ci furono degli studi a proposito. Personalmente, sono favorevole a continuare ad utilizzare questa tratta per trasportare i passeggeri purché l'attuale situazione venga migliorata. Il treno che oggi parte da Aosta per arrivare a Pré Saint Didier ci impiega un lasso di tempo tale da non si soddisfare le esigenze dei cittadini. Ecco dunque che si sceglie di utilizzare l'automobile, il pullman e così via. Noi abbiamo invece bisogno di nuove stazioni e del doppio binario per permettere il transito di due treni contemporaneamente ed aumentare così la frequenza di passaggio. E' per cui necessario rimodulare le fermate, che sono state scelte in base alla geografia degli anni '30 e che non rispecchiano più l'attuale sviluppo dei centri abitativi. Questa è una parte del progetto di sistemazione a cui tecnici dovranno dare risposte".

M.C.: "Nonostante sia poco utilizzata, spesso si vedono transitare i nuovi treni Minuetto sulla tratta Aosta-Pré Saint Didier. Perché questi nuovi treni vengono utilizzati in questa linea?"
E.P.: "Trenitalia e Regione hanno acquistato nove minuetti. Ne sono stati consegnati quattro, gli altri cinque devono arrivare. Questi treni spesso percorrono la linea Torino-Pré Saint Didier, non sono utilizzati in particolare per questa linea".

M.C.: "Nel futuro, dunque, la ferrovia non sarà abbandonata".
E.P.: "Io sono convinto che la ferrovia debba essere una delle priorità per il futuro. La questione delle comunicazioni è fondamentale: le comunicazioni via etere, informatiche ma anche quelle che consentono alle comunicazione di muoversi. Non sappiamo cosa ci aspetta in futuro, ma sicuramente gli schemi che seguiamo oggi per organizzare la nostra vita tra qualche decennio dovranno essere rivisti. E' vero che, in prospettiva, noi pensiamo alla ferrovia per portare a casa le competenze, per avere un rapporto più diretto ed un più forte potere contrattuale per quanto riguarda l'organizzazione del servizio. Dobbiamo comunque tenere conto che l'organizzazione ci compete da Pont Saint Martin ad Aosta, ma coinvolge anche altre regioni. Per questo abbiamo già incontrato gli amministratori del Comune di Ivrea ed i colleghi della Regione Piemonte. Sulla tratta Aosta-Chivasso-Torino stiamo progettando il "passante di Chivasso" che dovrebbe consentire di guadagnare un certo lasso di tempo, 8-10 minuti. Un contro è però la gestione del servizio, un conto è la struttura, che richiede più impegno negli interventi, che non saranno realizzati in tempo rapidi. E' necessario che l'opinione pubblica sia unita. Devo dare atto al consiglio regionale di essersi dimostrato maturo nell'esprimersi all'unanimità sul documento di gestione della ferrovia da parte della Regione. Tutti hanno condiviso l'idea di disegnare un nuovo tracciato della ferrovia modificato e, soprattutto, elettrificato. Si tratta di un'opportunità che la Valle d'Aosta non può e non deve perdere".

M.C: "Un'ultima considerazione: la tragedia alluvione è stata un'occasione persa per non raddoppiare il binario della ferrovia Aosta-Chivasso?"
E.P.: "Credo che qui si sia confuso il sogno con la realtà. Dopo l'alluvione la Valle era in ginocchio. Il raddoppio del binario forse si poteva fare, ma tutti dimenticano che per questo tipo di lavori ci vogliono finanziamenti, occupazioni e concessioni edilizie e così via, tutte cose che normalmente richiedono anni di lavoro. Non credo che la scusa dell'alluvione avrebbe potuto rendere tutto questo più agevole, anzi".

Marco Camilli
30 maggio 2007
 

 
 

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Registrazione Tribunale di Aosta N° 01/05 del 21 Gennaio 2005
Direttore responsabile Franco Rossi Marcelli
Direttore editoriale Marco Camilli
Iscrizione R.O.C. n° 16223 del 25 Ottobre 2007