Conferma la sua
candidatura al Senato per l'Union Valdôtaine
durante le prossime elezioni politiche? Alcuni mesi fa il movimento ha creduto
opportuno convocare prima le sezioni per
chiedere qual era l'orientamento sul
candidato unionista per le politiche del 9
aprile e poi convocare l'organo decisionale
stesso, che è il Conseil Fédéral, per
portare la proposta che era emersa dalle
sezioni. Fatta la consultazione - io ho
incontrato anche i presidenti di sezione per
stendere un rapporto dell'attività svolta in
questi 5 anni - il Conseil si è espresso per
il rinnovo della mia candidatura, con soli
due voti contrari e due astensioni, tra cui
la mia. Ho preso atto di questo e come
rappresentante dell'Union faccio parte della
commissione politica che vuole far sì che la
coalizione valuti tutte le opportunità per
eleggere i membri al Parlamento e alla
Camera.
Parlava di alleanze e di forze che
contribuiscono ad eleggere il rappresentante
al Senato e alla Camera: i Ds hanno
abbandonato il tavolo delle trattative con
l'Union Valdôtaine: cosa sta accadendo? Abbiamo appreso di questa decisione:
francamente siamo un po' sorpresi perché
l'unico punto delle trattative portato
avanti con decisione era il problema della
candidatura di un rappresentante alla camera
per i Ds. Non si è tenuto conto del discorso
che avevamo fatto, cioè di un progetto
allargato a più forze politiche, dal momento
in cui si tratta di un'elezione in un
collegio uninominale. Noi l'avevamo posto in
termini di alleanze che tengono conto dei
rapporti storici a livello di gestione
amministrativa, sia di rapporti tra Regione
e i principali comuni della Valle d'Aosta.
Purtroppo la decisione assunta, anche se a
maggioranza, porta a prevedere un percorso
diverso. Di questo noi prendiamo atto con
rammarico perché questa scelta verrà
valutata, già nei prossimi giorni, da parte
degli organi competenti.
Nelle ultime elezioni amministrative
l'Union Valdôtaine ha raccolto la
maggioranza assoluta dei consensi in Valle:
da quel momento sono cominciate le
difficoltà ed è sorta "Aosta Viva", ora
diventata "Valle d'Aosta Viva". Cosa accade
a questo partito che rappresenta la
maggioranza assoluta degli elettori della
Valle? C'è crisi o c'è "un'influenza che
guarirà con la primavera"? Ci sono indubbiamente dei problemi, c'è una
situazione che non sempre è facile da
gestire perché il successo alle regionali
nelle quali la gente si è espressa in
maniera compatta, dando il consenso
all'Union che di fatto potrebbe governare da
sola la regione, ha avuto come conseguenza
qualche difficoltà interna, legata molto
spesso alle scelte dei vari amministratori.
Questo fatto purtroppo è fisiologico in
tutti i partiti e i movimenti e in questo
momento tocca l'Union. Gestire la situazione
non è facile, è evidente che, in un
movimento grande come il nostro, in forte
crescita, ci siano problemi, piccole
contestazioni, qualcuno che non è
completamente soddisfatto della situazione,
che ha l'esigenza di trovare altri spazi.
Molto spesso, e a fronte di personalismi e
situazioni che cercano di ricollegarsi a
tutto ciò che viene visto come la parte più
critica e negativa, queste persone vengono
"coagulate" da chi si pone in alternativa,
non con progetti seri che individuino un
percorso diverso, ma facendo riferimento ai
moralismi e all'etica, come se il
comportamento e il fatto di avere seguito
per un certo numero di anni alcuni ideali,
non faccia parte dell'etica. Pertanto, o gli
ideali non c'erano già prima, era tutto un
falso, oppure c'erano e allora non si
capisce perché gli stessi si vogliano
portare dall'altra parte: è solo un fatto
personalistico e niente di più. Questo è un aspetto che è evidente e che non
esiste solo nell'Union, ma anche nella
maggioranza dei partiti politici in Regione.
E' in piccolo quello che succede a livello
nazionale. Anche noi dobbiamo conviverci,
vedremo quali sono gli sviluppi.
Marco Camilli 4 febbraio 2006 |