Dossier CVA, Lega: maggioranza dilaniata da lotte intestine

«A parole sono tutti manager. Nei fatti, solo cattivi politici»

 

Sul dossier CVA la maggioranza regionale è «già in panne dopo il primo metro». Lo scrive in una nota la Lega VdA che parla di «maggioranza ormai allo sbando e dilaniata da lotte intestine» che sono «adesso sotto gli occhi di tutti».

Il commento della Lega fa riferimento alla situazione nata dopo le accuse di presunte pressioni sui compensi dei manager CVA da parte della politica fatte dall'ex presidente Finaosta e alla risoluzione approvata il mese scorso dal Consiglio Valle per approfondire la situazione della società di Châtillon. «Chi dalla maggioranza ha votato la risoluzione, come il Commissario di Pour l’Autonomie, si tira indietro - sostiene il partito -. A catena, a poche ore di distanza dall'audizione dei funzionari regionali che smentiscono di fatto le ricostruzioni più spinte dell'ex Presidente di Finaosta, la stessa Commissione prende tempo per ulteriori approfondimenti».

La Lega accusa inoltre la «estrema sinistra rappresentata da PCP» di voler «trasformare la società in una in house, cioè gestita come un assessorato, magari nelle mani indirette di improvvisati comitati di dilettanti allo sbaraglio» e di aver dunque operato «ripetuti attacchi alla società e alla sua governance». Inoltre «una parte dell'opposizione chiede meccanismi di tutela nell'ottenere dati delicatissimi».

«A parole sono tutti manager. Nei fatti, solo cattivi politici, che invece di risolvere i problemi dei Valdostani si lasciano invischiare in lotte fratricide sulla pelle di tutti», conclude la Lega VdA.

 


E.G.

 

 

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