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Esce a novembre il nuovo libro di Renato Dattola "Una settimana di pioggia"
Il noir proietta il lettore a Parigi, all'epoca della presa della Bastiglia
 

Romantica, sensuale, affascinante. Parigi, la "Ville lumière", con la magia dei suoi "boulevards", la maestosità dei monumenti, la vivacità ammiccante dei rioni e l'eleganza dell'insieme ambientale "accoglierà" i suoi ammiratori in un salotto del tutto particolare: il terzo libro scritto da Renato Dattola: "Una settimana di pioggia", edito da EdiGiò, di Pavia.

Scrittore eclettico, entusiasta di proporre soggetti sensazionali e sorprendenti ha voluto cimentarsi in un romanzo "noir", in cui la spietatezza di un serial killer impegna allo spasimo un goffo rappresentante della "police", l'ispettore Farfan. Un volume di 530 pagine tutte da leggere, dense di una suspense tipica dei "gialli doc". Trattenere il respiro non basta per addentrarsi in questa lettura definita "scorrevole, rapida, ma soprattutto molto piacevole" da Elisa Ramazzina, dirigente della Casa editrice.

«Il libro - annuncia lo scrittore - uscirà a metà novembre. Lo presenterò il 17 dicembre alle 18.30, nel salone della Banca di Credito Cooperativo, di Gressan. Vicino a me il mio amico, l'attore Marco Falaguasta». Svela alcuni flash di questa opera letteraria realizzata in un anno, a fasi alterne, insieme con la consigliera di fiducia Veronica Bonin. «Ho scelto Parigi per i meravigliosi ricordi della mia giovinezza. Partivo al mattino per andare nei mercatini e ritornavo la sera con nuovi capi di abbigliamento. Stupende pazzie dell'età», esclama Renato Dattola. Racconta di aver trascorso una giornata all'interno del cimitero Père-Lachaise, ultima dimora di personaggi famosi, tra cui il drammaturgo francese Molière.

La metropoli degli innamorati, per antonomasia, fa da sfondo ad un triller articolato in una settimana. Un omicidio al giorno e sempre sotto un cielo piovoso. Ragazze bellissime e straniere trucidate da un folle assassino. L'autore pone l'emblematico interrogativo: "Riuscirà l'ispettore Farfan a dimostrare di essere un buon poliziotto e a risolvere il caso?".

Nessuna anticipazione sull'epilogo di questo intricato romanzo. Soltanto alcune curiosità. Le svela lo stesso Dattola: «I lettori saranno introdotti in un circuito in cui storia e leggenda si intrecciano per riportare la memoria in un passato remoto. La settimana fatidica in cui si svolge il romanzo precede la famosa presa della Bastiglia». Cenni storici sulla rivoluzione francese tratteggiati in veste contemporanea con il piglio di uno scrittore affermato. Che, tra il serio e il faceto, anticipa: «Sto lavorando al quarto romanzo. Sarà una vera sorpresa».

Nulla di più centrato. Renato Dattola ha abituato la consistente platea dei suoi lettori a colpi di scena letterari, a leggiadrie romanzate che scaturiscono dalla sua inesauribile vena creativa.

Scrive Elisa Ramazzina nel suo "parere editoriale": «Il thriller proposto da Renato Dattola ha tutte le caratteristiche per essere pubblicato. Lo stile scelto dall'autore è elegante, ricco di aggettivi che caratterizzano la scena, dandole una dimensione reale. Anche la scelta di dare uno sfondo geografico ben preciso alla vicenda contribuisce a dare concretezza al romanzo. E' un romanzo bellissimo. Ma se proprio - si legge ancora - si volesse trovare un difetto a questo libro, si potrebbe dire che alla caratterizzazione dei personaggi viene dedicato ben poco spazio».

«Confermo l'ultima affermazione - dice lo scrittore aostano -. Preferisco non soffermarmi sui dettagli dell'aspetto fisico dei protagonisti delle mie opere. Lascio ai lettori il piacere di identificarsi o staccarsi dagli "attori"», conclude Renato Dattola.
 

 
 
 

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