Sui temi della disabilità non basta riempirsi la bocca in campagna elettorale

Riceviamo e pubblichiamo

 

Trovo imbarazzante la situazione, ma soprattutto l'atteggiamento nei confronti della disabilità. Siamo in un periodo dove i più si concentrano esclusivamente sul politically correct, su come esprimersi per non offendere nessuno, in cui si fa a gara per fare la panchina con i colori più svariati per sensibilizzare su un tema e si illuminano di un determinato colore i monumenti per lo stesso motivo. Ma terminato tutto ciò, ricevuti i complimenti e gli applausi perché si viene identificati come sensibili all'argomento, cosa accade? Il nulla!

In campagna elettorale si fa a gara per parlare di sociale, di disabilità e ci si riempie la bocca di parole come inclusione, si parla di dopo di noi, di progetti di vita senza conoscerne né il significato né l'importanza, per poi arrivare a elezioni finite e dimenticarsi tutto.

Io ringrazio infinitamente di essere cresciuto con mia sorella, una ragazza con disabilità di 28 anni, che mi ha insegnato e mi insegna ogni giorno come confrontarsi con la disabilità e ringrazio il Cielo di avere una moglie che appoggia e supporta il mio progetto e una famiglia che crede in quello che facciamo e mi aiuta quotidianamente.

Come ho già detto in altre occasioni, non si è obbligati a parlare di disabilità e non bisogna sparare a vanvera termini come inclusione, etico o tante altre belle parole zuccherose per sembrare più sensibili! Perché dobbiamo chiamare speciali le persone o i bambini con disabilità? Hanno per caso superpoteri? O sono solo persone e bambini che meritano dignità e rispetto come ogni persona sulla faccia della Terra e non essere approcciati con pietismo e assistenzialismo?

Detto questo, trovo parecchio triste che il Comune di Aosta non abbia organizzato nessuna attività estiva per i bambini con disabilità. Meravigliosa l'organizzazione di Pinarella, ma bambini con necessità diverse (deambulazione, sedia a rotelle, necessità di vedere e vivere con la propria famiglia) come fanno a partecipare? Bambini che non hanno possibilità di partire cosa faranno tutta l'estate?

È notizia di oggi che potranno partecipare ad altri centri estivi usufruendo di un voucher (massimo di 2000 euro, in base all'Isee e tutto da anticipare) ma una quota di un centro estivo può variare da 80 a 180 euro a settimana e il pagamento dell'educatore con rapporto 1:1? Seguendo il CCNL la figura dell'educatore a tempo pieno percepirebbe più o meno 1500 euro al mese più i contributi da versare. Mi sembra un po' altina come spesa per una famiglia che necessita di lavorare.



Alessandro Bruno

 

 

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