La dovuta risposta ai separati e ai loro figli valdostani

Il Consiglio regionale è stato rieletto con sorprese, poche, e tante conferme di consiglieri a vita, che, in tutti questi decenni, hanno esaurito anche la riserva delle casacche da indossare, sostenuti da una consolidata clientela, che continuerà a condizionare nella gestione della cosa pubblica valdostana per i troppi misteri sottintesi. Questi sono gli eletti e a costoro chiediamo di darsi una mossa nell’affrontare le urgenti problematiche dei figli dei separati e dei genitori non più conviventi, senza la classica presa in giro, ponendo fine sia all’abbandono dei minori a se stessi (la strada), che all’emarginazione ed ai frequenti suicidi di padri separati, sistematicamente tenuti nascosti per volontà delle forze dell’ordine, dei politici e di certa stampa locale, allineata con la politica locale.

Certe problematiche vanno affrontate con la massima urgenza, poiché, per troppo tempo – decenni – nonostante le puntuali denunce, anche della nostra associazione, gli amministratori hanno fatto orecchi da mercante alle giuste richieste di padri separati, estromessi dalla vita dei figli, con decisioni suggerite dai servizi sociali, a cui interessano solo le madri – una, nessuna, centomila - e non hanno tempo e capacità a comprendere la drammatica realtà minorile esistente in Valle d’Aosta e il profondo disagio del genitore non collocatario, economicamente spolpato da iniqui provvedimenti e spesso indotto al suicidio.

L'Associazione dei Genitori separati per la tutela dei minori avanza, nuovamente, le seguenti richieste, ai futuri amministratori e consiglieri regionali, per ridare dignità ai figli di genitori non più conviventi, di fatto, da decenni affidati alla madre, e per la regolamentazione, finalmente, del servizio sociale, affinché sia libero da preconcetti di genere e dalle pressioni di organizzazioni socio-politiche per i quali i figli e i loro padri non sono un fine, ma sono solo un mezzo per incrementare i loro incontrollati introiti economici. Ogni richiesta e proposta per le persone emarginate, come si legge nei loro siti, sono affiancate dall’immancabile riscontro economico.

Queste le irrinunciabili richieste.

  1. Controllo sistematico – da parte dell’ente da cui sono retribuiti e, quindi, gestiti - dell’operato dei servizi sociali, compresi quelli che sono incaricati dal Tribunale a riferire (ma non a decidere in sostituzione del giudice, spesso evasivo) sulla situazione dei minori e dei loro genitori, oggetto dei procedimenti giudiziali.
  2. Stilare un regolamento regionale sul modo di operare dei servizi sociali, come prevede la legge, per garantire competenza, lealtà, trasparenza, ponendo fine alla perniciosa loro arroganza, superficialità e attività (relazioni al tribunale), molto spesso discriminatoria del padre, genitore quasi sempre non collocatario, arrivando perfino a negare al giudice le informazioni finanziarie sul genitore collocatario (lavoro in nero e i contributi che la Regione concede e sperpera al genitore collocatario dei figli, quasi sempre la madre), per permettergli, così, un mantenimento più corposo, essendo quasi sempre molto bassi e inveritieri i redditi della collocataria, anche quando lavora regolarmente e nessuno interviene (anche se, in qualche caso, le istituzioni competenti hanno l’obbligo di intervenire), sebbene informato, per porre fine alla piaga del lavoro nero nel mondo femminile.
  3. Verificare le competenze e la professionalità dei c.d. educatori familiari e degli animatori di comunità, spesso ignari delle elementari basi della psicologia infantile e dell’età evolutiva, creando una controllata e continuamente aggiornata graduatoria pubblica e non nominati con il criterio della simpatia verso il servizio.
  4. Controllo delle c.d. case famiglia, in cui, all’inizio segretamente, le forze dell’ordine collocano i minori e la madre in caso di presunta, ma, all’inizio, non accertata, violenza familiare, tenute nascoste al padre (nelle relazioni dei servizi incaricasti inviate al tribunale) anche quando la denuncia di violenza contro di lui sono palesemente false. Anche per queste imprese private, ma che operano con finanziamenti pubblici, occorre una serrata verifica da parte della Regione e dei comuni sul loro operato e sul personale effettivamente operato.
  5. Registro pubblico dei finanziamenti e sovvenzioni e benefici, elargiti dai circa 80 operatori pubblici delegati dalla regione e dagli enti locali, ma anche private, di enti che somministrano soldi pubblici, al fine di eliminare che i collocatori dei minori arrivino a percepire, mediamente, anche duemila euro al mese, somme nascoste all’altro genitore, ma anche al giudice, che deve decidere sul mantenimento dei figli per le omertose relazioni del servizio sociale.
  6. Il genitore non collocatario deve avere il diritto, in qualità di genitore, anche tramite legale, di conoscere immediatamente le somme pubbliche percepite dall’altro genitore per sé e per i figli, ogni qualvolta lo richieda. Oggi, molto spesso, si fa divieto di accesso ai dati in nome di una falsa interpretazione della privacy, anche quando il padre dei figli è obbligato al loro mantenimento e alla quota delle spese straordinarie. Sulle questioni inerenti i propri figli, in esercizio della responsabilità genitoriale ed a quello di difesa nonchè al controllo sul modo di fare il genitore da parte dell’altro genitore, non esiste privacy, come pretestuosamente asseriscono i re4sponsabili della pubblica amministrazione.
  7. Revisione del Regolamento di accesso all’edilizia pubblica, riservando un 30% delle abitazioni anche al genitore non collocatario, che deve essere messo nella condizione di avere una residenza dignitosa sia per sé che per i figli, quando sono con lui. Attualmente non beneficia dell’edilizia pubblica, perché è penalizzato dal regolamento regionale, che non prevede che venga dichiarato non il reddito disponibile per il richiedente, ma quello effettivamente disponibile per lui, detratto l’assegno di mantenimento per i figli e, talvolta, incomprensibilmente, alla ex-moglie, le spese straordinarie e il canone di affitto che è costretto a pagare, dopo la fine della convivenza e la sua espulsione dal nucleo familiare. Il genitore collocatario, inoltre, deve dichiarare tutti i soldi percepiti, anche se non costituiscono reddito fiscale, perché sono somme, spesso ingenti, a sua disposizione, comprese le quote delle spese straordinarie versate dal non collocatario, e tutte le agevolazioni percepite, che, monetizzate, possono essere anche consistenti. Il Regolamento per la graduatoria all’edilizia pubblica deve essere trasparente anche sulle somme percepite dal richiedente.
  8. Costituire un gruppo di lavoro pubblico di genitori non più conviventi e di tutti coloro che, a vario titolo, si occupano di genitori non più conviventi e dei loro figli che affianchi, gratuitamente, l’ente pubblico nella gestione di questo particolare settore.
  9. Predisporre incontri e convegni sulla genitorialità “separata”, per creare una muova cultura dell’educazione dei figli quando la coppia dei genitori è divisa.
  10. Corsi specifici sull’essere genitore separato e sulle problematiche dei figli dei separati per genitori non più conviventi e per i loro figli maggiorenni (ma anche dopo i 16 anni).

Queste sono solo alcune richieste che, in ulteriori interventi, verranno ampliate e integrate. I politici, però, vista la loro scarsa sensibilità nei loro programmi elettorali su questa drammatica realtà valdostana, ora devono affrontare da subito in modo chiaro ed esaustivo queste richieste dei genitori separati e, indirettamente, anche dei loro figli, senza compiacenze clientelari e senza rinunciare al ruolo per cui sono pagati, ed anche saporitamente, i consiglieri regionali valdostani, uno ogni tremila abitanti votanti, mentre nella vicina Lombardia c’è un consigliere regionale ogni 112.500 abitanti votanti, cioè uno ogni regione della Valle d’Aosta!

 

Ubaldo Valentini, pres. Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori (aps),
tl. 347.6504095, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.genitoriseparati.it.

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