Saint-Pierre, all'ex Hotel Lanterna un centro di accoglienza dei profughi

Saint-Pierre, all'ex Hotel Lanterna un centro di accoglienza dei profughi

 

La conferma dal Ministero dell'Interno. Si prevede di accogliere 250 richiedenti asilo entro metà 2016

SAINT-PIERRE. L'ex hotel Lanterna di Saint-Pierre un centro di accoglienza per profughi? La riposta è praticamente certa ed è affermativa. Dopo anni di sostanziale disinteresse, il Ministero dell'Interno lo ha individuato quale «centro governativo di accoglienza», come ha spiegato il sottosegretario Domenico Manzione in risposta ad una interrogazione a risposta scritta del deputato valdostano Rudi Marguerettaz.

Nell'interrogazione il deputato afferma che la Regione è a conoscenza da due mesi del progetto. "In data 6 ottobre 2015 - dice infatti Marguerettaz -, veniva inviata ai prefetti – quindi anche al presidente della regione nell'esercizio delle funzioni prefettizie attribuitegli dall'ordinamento costituzionale – una nota (n. 14106) da parte del capo dipartimento, dalla quale si evinceva che la struttura «ex Hotel Lanterna» di Saint-Pierre era stata inserita tra gli hub regionali". Nella stessa nota, ha sottolineato Marguerettaz, "veniva data una tempistica di utilizzo della struttura ex Hotel Lanterna, per l'accoglienza di 250 richiedenti asilo, ricadente nel primo semestre del 2016".

Considerata la risposta del sottosegretario, appare evidente che il fatto che lo scorso anno la Corte d'Appello dichiarò l'immobile proprietà della Regione sia ininfluente: il Ministero dell'Interno, che ha fatto ricorso contro la sentenza, ha già pronto il progetto esecutivo di recupero del complesso che intende mettere in pratica in tempi strettissimi. Pare non ci siano nemmeno problemi di reperimento delle risorse economiche necessarie all'intervento, tanto che le somme necessarie sono già disponibili.

A Saint-Pierre lo scenario di un centro accoglienza profughi è accolto con preoccupazione e contrarietà. "Quali conseguenze si avrebbero in un paese come Saint-Pierre?" si chiedono i consiglieri comunali del gruppo di minoranza "Impegno e partecipazione". "Abbiamo notato in queste ultime settimane una serie di interventi sulle aree esterne della zona interessata", spiegano invocando un'immediata convocazione del Consiglio comunale "con la trattazione della questione nelle sedi opportune e nel pieno coinvolgimento democratico". "Non vorremmo - aggiungono i consiglieri Alessia Favre, Cinzia Joris, Chiara dell'Innocenti, Michel Luboz e Andrea Sapegno - che l'eventuale creazione da parte del Ministero dell'Interno di un centro permanente di accoglienza nel nostro comune avvenisse con il silenzio complice del sindaco Lavy e della sua maggioranza, analogamente a quanto accade per altre questioni".

In realtà, stando alla risposta fornita dal sottosegretario Manzione, la decisione del governo potrebbe essere revocata, ma soltanto "qualora la Valle d'Aosta fornisca puntuali indicazioni circa l'individuazione delle strutture deputate all'accoglienza dei migranti".

 

Marco Camilli

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