Ipotesi peculato: sequestrati 150mila euro all'ex pm Ingroia

Per presunti compensi irregolari quando era amministratore della Sicilia e-Servizi con data center a Pont-Saint-Martin

ingroiaLa Guardia di finanza di Palermo ha sequestrato su provvedimento del gip oltre 150.000 euro all'ex magistrato e politico Antonio Ingroia. L'inchiesta, per peculato, riguarda la società partecipata Sicilia Digitale (ex Sicilia e-Servizi).

Ingroia, che è stato prima liquidatore e poi amministratore unico della società siciliana, avrebbe percepito indebitamente contributi per spese di viaggio e alloggio e si sarebbe auto-riconosciuto un'indennità di risultato di 117.000 euro per la precedente attività di liquidatore, in aggiunta al compenso omnicomprensivo di 50.000 euro già assegnatogli dall'assemblea dei soci. «Tale indebita auto-liquidazione del compenso ha, di fatto, determinato un abbattimento dell’utile di esercizio del 2013 da 150.000 euro a 33.000 euro», spiegano le Fiamme gialle.

Indagato nella stessa inchiesta è anche il revisore contabile Antonio Chisari, coinvolto anche nel sequestro disposto dal gip. Il revisore «avrebbe dovuto effettuare verifiche sulla regolarità» delle operazioni d Ingroia e invece ne avrebbe avallato le decisioni.

Ingroia dopo le elezioni del 2013 fu assegnato alla procura di Aosta. Non prese mai servizio e decadde dalla magistratura. Attualmente è avvocato a Roma.

E' intanto di questi giorni la notizia che entro l'anno la società informatica trasferirà in Sicilia i data center dislocati a Pont-Saint-Martin. Nel 2015 fece scalpore il black out subito dai siti web pubblici della Sicilia quando i server situati in Valle d'Aosta furono "staccati" per un contenzioso sui pagamenti.

 

Clara Rossi

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