Cassazione: nel delitto Milliery nessun eccesso di legittima difesa

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ROMA. Non ci fu eccesso colposo di legittima difesa da parte di Osmany Lugo Perez, il trentasettenne condannato per l'omicidio del 78enne Elio Milliery. Lo scrivono i giudici della Corte di Cassazione nella sentenza dello scorso luglio che ha confermato per il cubano la condanna a 13 anni di carcere.

«Nell'ipotesi più favorevole per la difesa, Lugo agevolmente disarmava l'avversario e infliggeva la serie di quarantanove coltellate, per cui non ricorrevano le ipotesi prospettate di omicidio preterintenzionale e di eccesso colposo nella legittima difesa», è scritto nelle motivazioni della sentenza. Quanto al reato di omicidio volontario, i giudici ritengono l'accusa «corretta» perché Osmany Lugo Perez ha «inferto plurime coltellate, con coltello di notevoli dimensioni» con «l'intento di uccidere l'uomo».

Le ipotesi sostenute della difesa sono ritenute «tutte fondate su argomentazioni di natura congetturale, inidonee a formulare un ragionevole dubbio di colpevolezza di Lugo, quali: la natura superficiale della maggior parte delle ferite; la possibilità dell'imputato di uccidere mediante modalità diverse se ne avesse realmente avuto l'intenzione; l'impossibilità di far sparire in breve tempo il coltello» ritenuto l'arma del delitto (mai ritrovato).

Il delitto risale all'8 maggio 2015, giorno in cui Milliery fu trovato morto fuori dalla sua baita di La Salle. Il movente, secondo la ricostruzione dei fatti, è passionale.

 



M.C.

 

 

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