"Legge non era di facile interpretazione"
AOSTA. L'interpretazione della legge sui rimborsi ai gruppi consiliari è una delle argomentazioni su cui si sta giocando il processo in Corte d'Appello a Torino sui costi della politica in Valle d'Aosta.
Nella controreplica delle difese il legale dell'ex consigliere regionale del Pdl Massimo Lattanzi ha posto il problema della «legislazione regionale farraginosa. Di fronte a ciò - ha affermato l'avvocato Grosso - sia in Valle d'Aosta sia in altre regioni i consiglieri si sono comportati in modo diverso e questa è la dimostrazione che le legislazioni non erano di facile interpretazione e in questo processo si sta discutendo di peculato e del suo dolo. E' chiaro che d'ora in poi - ha aggiunto - nessun consigliere regionale in Italia applicherà in questo modo la legge».
Grosso ha poi sostenuto che nel fare attività politica in Valle d'Aosta «si spende di più» e, a proposito della "rimborsopoli" piemontese citata dall'accusa, ha affermato che «in Piemonte i capigruppo sapevano di dover conservare la documentazione delle spese mentre in Valle d'Aosta no».
M.C.