Giro d'Italia, disappunto dei sindaci per la tappa mancata

«Dopo situazioni come queste diventerà sempre più difficile trovare energie e volontari per questo tipo di appuntamenti»

 

Esprimono "disappunto" e "amarezza" i sindaci dopo il mancato passaggio del Giro d'Italia in Valle d'Aosta. E non solo per l'occasione di promozione mancata, ma anche e soprattutto per essersi sentiti trattati quasi come l'ultima ruota del carro malgrado l'impegno assicurato per permettere il passaggio dei ciclisti che, alla fine, non si sono visti.

"Gli amministratori locali, la polizia locale e i numerosi volontari che in ogni Comune si erano resi disponibili per agevolare il passaggio della "Corsa Rosa" sono stati lasciati senza indicazioni in merito alla gestione della viabilità, del pubblico e di tutte le operazioni connesse alla manifestazione", scrivono in una nota. I sindaci sono stati "prima chiamati a garantire il presidio del territorio - che come sempre era stato pienamente assicurato - salvo poi essere stati dimenticati al momento di comunicare le informazioni circa la gestione delle nuove modalità dopo l'annullamento della parte valdostana della tappa, peraltro avvenuta solo pochi minuti prima della partenza prevista".

Alex Micheletto, sindaco di Hône, nella veste di presidente del Consiglio permanente degli enti locali aggiunge: «L’impegno che i Comuni valdostani hanno messo in questo appuntamento si è dissolto in un attimo». Dopo quanto accaduto venerdì «diventerà sempre più difficile trovare energie e volontari per questo tipo di appuntamenti. I Comuni, il territorio e i cittadini valdostani hanno una dignità, che va rispettata in ogni occasione». Ora «la Valle d'Aosta vanta senza dubbio un importante credito sportivo nei confronti dell’organizzazione del Giro d'Italia».

 

 

E.G.

 

 

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