Il caso dei cartelloni pubblicitari posizionati davanti al Servizio per le dipendenze dell'Usl e alle scuole
Un cartellone pubblicitario di alcolici davanti alla sede del SerD, il Servizio per le Dipendenze dell'Usl situato ad Aosta che si occupa ovviamente anche di alcolismo. Una contraddizione che è stata affrontata durante un'audizione in commissione comunale ad Aosta.
Ne ha parlato Gerardo Di Carlo, responsabile del servizio. «C'erano due motivi di preoccupazione, oserei dire indignazione: il primo è che si facesse esplicita pubblicità di alcolici di fronte alla sede dove facciamo entrare i pazienti che trattiamo per il disturbo da uso di alcol e sostanze. Il secondo è che la campagna in questione era indirizzata esplicitamente ai giovani. Vedere quel manifesto di fronte all'Usl ha avuto un impatto negativo su me e sui dipendenti del Serd». Gli stessi manifesti sono stati affissi anche di fronte a delle scuole. «Non è solo la pubblicità che ci fa bere - ha osservato Di Carlo -, ma un peso importante lo dà, soprattutto in una popolazione che è già invogliata da molteplici segnali».
L'assessore alle politiche sociali, Clotilde Forcellati, ha sottolineato che «dal punto di vista normativo siamo carenti e questa è una buona occasione per ragionare con Aps, che si occupa di affissioni. A monte noi dobbiamo indicare i luoghi sensibili».
«Nessuno vuole fare del proibizionismo - ha aggiunto Forcellati -, ma allo stesso tempo non possiamo promuovere il consumo: promuovere e proibire sono i due poli di un 'continuum' che non ci porta da nessuna parte. Mi sembra non solo pericoloso, ma anche poco utile questo meccanismo per cui da una parte promuoviamo la prevenzione nelle scuole rispetto all'abuso di alcool e di droga, e poi dall'altra parte lo promuoviamo».
C.R.