Il sindaco Favre: «stiamo valutiamo altre vendite e affitti» per il rilancio turistico dell'area
Il consiglio comunale di Saint-Vincent è tornato ad affrontare i programmi di riqualificazione in chiave turistica del Col de Joux. La discussione è terminata con l'approvazione a maggioranza (un contrario e tre astenuti fra i consiglieri di opposizione presenti) di una permuta utile all'intervento di valorizzazione dell'area.
Il contratto riguarda alcuni immobili e una porzione di sentiero comunale tra la pista "3-baby" e il ristorante Étoile de Neige in modo da «collegare il sentiero con la zona piana di proprietà comunale e quindi con alla strada poderale», come spiegato dal sindaco Francesco Favre. Il primo cittadino ha chiarito che questo è solo «il primo passaggio di acquisizione della disponibilità delle aree di interesse, dato che siamo in trattativa con altri proprietari. Vi è un terreno oggetto di lascito e stiamo valutiamo altre vendite e affitti».
Critico il consigliere Erik Camos (che ha infatti votato contro l'atto) secondo il quale «il non acquisto di questi terreni da cinque anni a questa parte ha fortemente limitato gli investimenti, con un aspetto molto negativo sulla programmazione. Con un minimo di coraggio si sarebbero potuti instaurare prima i discorsi con proprietari. Ci sono terreni sono affittati d'inverno da 50 anni e che invece andavano comprati».
Favre ha replicato alle osservazioni spiegando che «c'è attenzione e cautela verso il territorio: stiamo parlando di famiglie che hanno mantenuto bene le loro proprietà e, per acquisire, è necessario un accordo tra le parti mentre, se si sceglie la strada dell'esproprio, bisogna trovare un vincolo: ma questa rappresenta l'ultima scelta. Non stiamo abdicando alla nostra funzione, siamo consapevoli che il Col de Joux vada messo a posto e lo stiamo facendo».
Il consiglio comunale di Saint-Vincent ha poi approvato all'unanimità la convenzione con la società SEV per la gestione del servizio idrico integrato. Un passaggio obbligato che sarà operativo dal 1° luglio.
E in tema di servizio idrico, l'assemblea ha affrontato la questione delle tariffe per il primo semestre. Rispetto a un importo di circa 364mila euro previsti per acquedotto e fognatura, l'importo dovuto per il servizio effettivamente reso è praticamente dimezzato, pari a 181mila euro circa.
«La scelta di andare in Sev è stata obbligata, su scala regionale», ha sottolineato il sindaco Favre. «Il controllo politico l'avevamo già perso da diverso tempo, visti i parametri di calcolo delle tariffe imposti dall’Arera, che divide il costo del servizio per i litri utilizzati. Noi possiamo controllare che chi gestisce l'acquedotto lo faccia bene, e lo faremo anche con Sev, cercando di evitare aumenti esponenziali».
E.G.