Il Consiglio regionale rimanda in I Commissione il referendum consultivo elettorale

L'aula vota a larghissima maggioranza la proposta dell'UV di ritornare in Commissione

 

Aurelio Marguerettaz

Passa a larghissima  maggioranza la richiesta dell'Union Valdôtaine di rinviare alla I Commissione l'analisi sul referendum consultivo elettorale. La questione pregiudiziale e sospensiva sollevata questa mattina dal capogruppo dell'UV Aurelio Marguerettaz ha incassato 31 voti a favore e 4 contrari. I "no" sono dei gruppi Pcp e FI.

Spiegando i motivi alla base della questione pregiudiziale, il capogruppo unionista ha affermato che «questo quesito referendario dovrebbe essere dichiarato inammissibile perché i principi della Costituzione in merito al referendum indicano che debba essere formulato in termini semplici e chiari». Secondo il capogruppo unionista «qualsiasi persona di buonsenso leggendo si accorge che stiamo chiedendo di intervenire su una pluralità di leggi e dando delle indicazioni alla popolazione assolutamente fuorvianti».

Marguerettaz ha proposto di tornare in I Commissione con nuovi approfondimenti sull'argomento «magari con l'ausilio di qualche costituzionalista che ci dia una mano» e di rimandare tutto alla primavera 2023. «Dobbiamo tornare in I Commissione - ha ribadito - e approfondire l'ammissibilità del referendum e, in subordine, se è possibile che abbia più quesiti», uno per ciascun punto delle numerose modifiche normative proposte.

Il referendum è «uno strumento a cui crediamo profondamente» ha aggiunto Marguerettaz prima di dichiararsi «non d'accordo con le tremila persone» e oltre che hanno sottoscritto la richiesta di modifica della legge elettorale.

Il capogruppo dell'UV ha infine richiamato i parallelismi con l'uso dello strumento referendario in Svizzera. Se la consultazione popolare non rispecchia il parere del governo «in Svizzera nessuno chiederà la dimissioni del governo». Invece in Valle d'Aosta il referendum è vissuto come «una chiamata alle armi, uno strumento "contro"».

Come da regolamento, in seguito alla richiesta di sospensiva l'aula ha ascoltato a un intervento a favore e uno contrario alla proposta.

Per la Lega, Paolo Sammaritani ha spiegato che «siamo contro la trattazione di questo tema oggi per molte ragioni». L'esponente leghista ha concordato sulla perplessità relative al quesito referendario. L'argomento «è troppo complesso per affrontarlo in questo modo e alla luce delle leggi già presentate», ha aggiunto.

Per i contrari al rinvio si è espressa Chiara Minelli (Pcp). «C'erano i tempi per fare gli approfondimenti oggi chiesti da più parti. E non ci sono approfondimenti costituzionali da fare perché il referendum consultivo non ha questa competenza». Ancora Minelli: sul tema della legge elettorale «il Consiglio regionale rimane sovrano» e con il referendum consultivo «chiede un parere ai cittadini che hanno chiesto di essere sentiti».

 

Elena Giovinazzo
(aggiornato il 13/07/2022)

 

 

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