Furbetti del vaccino, Adu: chi mal rappresentata la comunità si dimetta

Secondo ADU «la classe politica valdostana confonde l'autonomia con il privilegio», ma la vicenda ha ancora «aspetti poco chiari»

 

Ambiente Diritti Uguaglianza

Il presidente del Consiglio regionale Alberto Bertin dovrebbe dimettersi: lo afferma Ambiente Diritti Uguaglianza a proposito degli ultimi sviluppi dell'indagine sui furbetti del vaccino in Valle d'Aosta.

Bertin è indagato, insieme all'ex direttore dell'Usl valdostana Pescarmona, per falsa testimonianza in riferimento ad un "via libera" che la presidenza del Consiglio Valle avrebbe dato ai consiglieri con più di 60 anni per immunizzarsi contro il Covid-19 nella fase della campagna vaccinale in cui la priorità erano i cittadini più a rischio per età o gravi patologie.

«Ancora una volta - afferma in una nota ADU -, la classe politica valdostana confonde l'autonomia con il privilegio. Mentre nel resto della Repubblica, le più alte cariche dello Stato attendevano il loro turno, nella “Dzenta Vallaye” i politici decidevano, di nascosto, di vaccinare subito i consiglieri regionali ultrasessantenni. La vaccinazione prioritaria dei politici - commenta il movimento - è il simbolo della degradazione del rapporto elettori ed eletti, una degenerazione del concetto di rappresentanza».

ADU osserva che «ci sono alcuni aspetti ancora poco chiari: sul sito del Consiglio non risulta nessuna delibera dell'ufficio di Presidenza, in materia di vaccinazione dei consiglieri. Cosa sanno gli altri membri dell'ufficio di Presidenza, in particolare i due vicepresidenti Marguerettaz e Sammaritani? Quest'ultimo ha tra l'altro goduto della vaccinazione anticipata. Si è trattato di un'iniziativa del solo Bertin?», chiede il movimento politico sollevando una questione di competenza. «E l'Assessore regionale alla Sanità era all'oscuro? Dalle indagini, pare, addirittura, che il via libera alla vaccinazione sia arrivato con un whatsApp del Presidente Bertin e che i consiglieri coinvolti avessero ricevuto la convocazione dell'AUSL. Possibile? L'amministrazione pubblica - si legge nel comunicato - dovrebbe agire con atti scritti o l'AUSL si è accontentata di una telefonata o di un messaggino?».

Conclude ADU: «In questa vicenda, le istituzioni regionali hanno dato una pessima prova, in uno dei momenti più diffili della nostra storia: a marzo 2021, la vaccinazione poteva fare la diffrenza tra la vita e la morte. Chi ha così mal rappresentato la comunità dovrebbe avere l'onestà di fare un passo indietro e dimettersi. A partire dal Presidente Bertin».

 

 

C.R.

 

 

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