I consiglieri regionali PD nel mirino: 'sono più a destra del governo Meloni'

Accuse a tutto campo dalla sinistra dopo il voto del Consiglio Valle sul Defr e su Cime Bianche

 

È fuoco di fila contro i consiglieri regionali del PD dopo l'approvazione del Defr 2024/2026 dal parte del Consiglio Valle. Il documento contiene, tra le altre cose, un primo sostanziale via libera al progetto del collegamento intervallivo di Cime Bianche. Le bordate arrivano dall'area degli ex alleati: Pcp, Rete Civica, la coalizione Valle d'Aosta Aperta. Tutti nettamente contrari alla funivia nel vallone protetto e tutti a favore di una serie di proposte che la maggioranza ha respinto.

Su Cime Bianche, la parte del Defr contestata è quella in cui si afferma che il governo regionale ritiene prioritario "l'avvio dell'iter autorizzativo di fattibilità tecnico-economica del collegamento". La fattibilità tecnica ed economica è il passo che conduce alla stesura del progetto vero e proprio.

Rete Civica: "La maggioranza ha respinto l'emendamento di Pcp che chiedeva di stralciare quella frase assurda in contrasto con gli impegni precedenti e con un minimo di coerenza nel procedimento amministrativo". Hanno respinto l'emendamento "anche gli ineffabili cinque esponenti nel gruppo Pd che pure erano stati eletti in una lista che conteneva un NO grande e chiaro all'impianto funiviario attraverso il Vallone Cime Bianche". Rete Civica: "Neppure le prese di posizione pubbliche contrarie all'impianto da parte dei Giovani Democratici e da parte dell'ex deputato e assessore Roberto Nicco sono riuscite a provocare un sussulto di dignità nei cinque consiglieri che hanno votato a favore dell'avvio della progettazione sconfessando il programma della Lista in cui erano stati eletti. Per l'ennesima volta Bertin, Jean Pierre Guichardaz, Malacrinò, Cretier e Padovani hanno confermato la totale assenza di rispetto per gli elettori che avevano sostenuto Pcp e il suo programma. Vergogna!!!".

Il gruppo consiliare Pcp parla di "maggioranza del no a prescindere" a proposito sia di Cime Bianche, sia di altre proposte presentate nel corso del dibattito. "Una totale chiusura - dichiara Pcp - che in realtà è rivelatrice di un atteggiamento difensivo di chi teme il confronto e si dimostra sempre più arrogante e superficiale, insofferente e debole nelle argomentazioni, ripetitivo e monotono nel bollare come ideologica e strumentale l'azione politica che portiamo avanti lavorando con serietà e impegno".

Valle d'Aosta Aperta (coalizione che riunisce Adu, Gauche Autonomiste e M5s) indica un Pd che "supera a destra il governo Meloni" dando il voto ad un Defr che "rimanda molte scelte al governo Meloni e avvia percorsi in aperto contrasto con le politiche progressiste degli ultimi 30 anni". Oltre al collegamento di Cime Bianche, la coalizione cita il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco, l'aeroporto, le politiche sociali, la sanità, l'ospedale Parini, l'istruzione, l'edilizia scolastica. "Tutte le iniziative propositive volte a mitigare questo sfacelo sono state bocciate nella pressoché indifferenza della maggioranza, anzi, fuori onda, alcuni esponenti si sono vantati di averli bocciati tutti per scelta. Messaggio avvilente, in primis per la maggioranza stessa, e poi per chi li ha votati!", afferma VdA Aperta.

 

 

E.G.

 

 

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