Consiglio Valle, cambio di programma: non sarà votata la sfiducia a Rollandin

Consiglio Valle, cambio di programma: non sarà votata la sfiducia a Rollandin

 

La firma dei decreti di sospensione di 4 consiglieri apre nuovi scenari. Rosset contro Rollandin: "totale mancanza di rispetto"

AOSTA. La firma dei decreti di sospensione di quattro consiglieri regionali in base alla legge Severino ha provocato un immediato cambio nei programmi della politica regionale. Domani, giorno della convocazione straordinaria del Consiglio Valle, non sarà discussa la sfiducia al presidente della Regione Rollandin bensì sarà data comunicazione dei decreti firmati da Gentiloni. Sarà poi necessario convocare un altro Consiglio per nominare i nuovi consiglieri regionali e solo successivamente, ma comunque entro il 25 marzo, l'assemblea potrà discutere la mozione.

Secondo Alpe, Uvp, Stella Alpina, gruppo Misto e Pnv "l'arrivo tempestivo dei decreti di sospensione dei Consiglieri regionali condannati in via non definitiva agevola e chiarisce ulteriormente il cammino intrapreso dalle forze politiche di riferimento".

I movimenti poi attaccano il presidente Rollandin per aver informato della firma dei decreti prima la stampa e non il presidente del Consiglio regionale e i diretti interessati. E' stata una "grave mancanza di rispetto istituzionale", dicono, e un comportamento "non degno della carica che ricopre". "Il Presidente, con soli 13 voti, non ha più i numeri per governare" aggiungono.

Anche il presidente del Consiglio Andrea Rosset ha criticato l'annuncio di Rollandin. "È gravissimo che il presidente informi la stampa, senza darne comunicazione alla Presidenza del Consiglio regionale come previsto dalla legge Severino - dice -. Uno sgarbo istituzionale che dimostra ancora una volta la totale mancanza di rispetto nei confronti dell'organo legislativo. Ritengo altresì gravissime - aggiunge Rosset - le parole di delegittimazione nei confronti dei dirigenti dell'Assemblea, per i quali nutro totale fiducia e che, con grande onestà intellettuale e senza condizionamenti, lavorano a servizio di tutto il Consiglio, che per la sua natura stessa è espressione di pluralismo e non di una maggioranza".

 

redazione

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