Una "Casa della carità" nei progetti della Diocesi di Aosta

 

Presentando la Lettera pastorale il vescovo ha parlato anche di unioni civili

Lovignana-francox300AOSTA. C'è anche la realizzazione di una Casa della carità nei progetti della Diocesi di Aosta per i prossimi mesi. «Non è uno spot» ha detto il vescovo di Aosta mons. Franco Lovignana presentando la Lettera pastorale 2015-2016 "Misericordiosi come il padre", bensì un progetto «necessario per rispondere ai bisogni di tante famiglie». Nelle intenzioni la Casa della carità sarà un punto di riferimento per famiglie in difficoltà, in grado di dare un supporto per affrontare le prime emergenze.

La Diocesi intende anche dare vita ad una scuola di formazione rivolta ai giovani per avvicinarli all'impegno sociale e politico e responsabilizzarli nella gestione e nell'amministrazione del bene comune.

Il vescovo è intervenuto su alcuni temi di attualità come le unioni civili. «L'importante è che non ci sia l'equiparazione con il matrimonio visto non come celebrazione cattolica, ma come istituto di unione tra uomo e donna per la creazione di una famiglia», ha detto, aggiungendo che «non ci sono problemi nel riconoscere i diritti ad altre coppie diverse da uomo-donna».

Ad oggi la Diocesi può contare su 74 sacerdoti (di cui 15 a riposo, 6 seminaristi e 16 diaconi) che si occupano di 93 parrocchie. L'età media dei sacerdoti è 68 anni, quella dei parroci 65.

 

Marco Camilli

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