Legambiente chiede di introdurre norme "più adeguate" per salvaguardare i torrenti valdostani

 

Sul caso delle centraline idroelettriche l'associazione chiede controlli e sanzioni

 

AOSTA. Le verifiche sul Piano di tutela delle acque che la Regione dovrà effettuare nel corso dell'anno dovrà essere l'occasione per "introdurre delle norme di salvaguardia dei torrenti più adeguate".

Torrente-soleE' l'auspicio di Legambiente Valle d'Aosta dopo il "caso" dello sfruttamento eccessivo delle acque da parte delle centraline idroelettriche sollevato dal Movimento 5 stelle e dibatutto in Consiglio regionale.

"Apprendiamo dal dibattito svoltosi in Consiglio Regionale il 14-15 gennaio scorsi che lo stato dei torrenti della Valle d'Aosta è anche peggiore di quanto da anni la nostra associazione va denunciando", scrive Legambiente. "Già nello scorso anno una centrale a La Thuile è stata posta sotto sequestro per dei prelievi ripetuti ed esagerati rispetto alla concessione, in violazione alle regole sul DMV (Deflusso Minimo Vitale). Ora, grazie alla denuncia dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, emerge un altro caso di gravi violazioni alla concessione di prelievo a fini idroelettrici sul torrente Chalamy, da parte della società Alga. Violazioni - prosegue l'associazione - che si ripetono dal 2002 e che hanno comportato quindi una sottrazione illecita di acqua dal torrente per 10 anni e per una quantità di acqua da 4 a 6 volte superiore a quanto concessionato. Presumiamo che il danno all'ambiente vitale e allo stato di naturalità del torrente (lo Chalamy è uno dei corsi d'acqua riconosciuto di pregio ambientale da parte del Piano Tutela delle Acque) sia incalcolabile".

Le rassicurazioni fornite in Aula dall'assessore Baccega non convincono Legambiente. "Il fatto che, a fronte di guadagni illeciti più che milionari, la società abbia corrisposto a titolo di sanatoria alla Regione la somma di 60.697 euro dimostra – secondo il Direttivo del Circolo valdostano - quanto le norme siano sbilanciate a favore delle imprese, fino a rappresentare per esse un incentivo a trasgredirle. Dimostra inoltre una eccessiva accondiscendenza da parte della Regione nei confronti di tali imprese".

Anche secondo Legambiente è necessario procedere con i controlli e "al recupero di quanto prodotto in eccedenza e a comminare le dovute sanzioni, adottare i legittimi provvedimenti di revoca delle concessioni ai sensi delle norme vigenti e provvedere ad un serio adeguamento degli oneri di concessione a carico dei soggetti titolari".

 

E.G.

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