Approvata la nuova legge sulla gestione del lupo in Valle d'Aosta

Assessore Sapinet: «un ulteriore tassello verso il percorso di tutela e supporto dell'allevamento»

 

lupi

AOSTA. Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha approvato all'unanimità la nuova legge sul lupo. Il testo autorizza il presidente della Regione di concerto con l'assessore all'agricoltura, previo parere dell'Ispra, a disporre «il prelievo, la cattura e l'eventuale abbattimento di esemplari monitorati» di lupo «a condizione che non esistano altre soluzioni valide e che tali azioni non pregiudichino il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, della popolazione» dei predatori.

Prelievi e abbattimenti sono consentiti per «proteggere la fauna e la flora selvatiche caratteristiche dei pascoli montani, di conservare i relativi habitat naturali, di assicurare la coesistenza del lupo con l'allevamento tradizionale di montagna, preservandone la produttività e prevedendo danni gravi».

Il testo inoltre impegna la Regione a promuovere «un'ampia e articolata azione informativa e formativa di conoscenza degli aspetti etologici ed ecologici della specie lupo e della possibile convivenza con la stessa» indirizzata soprattutto agli allevatori.

La legge approvata oggi deriva da due proposte, una presentata dalla giunta regionale e l'altra dai due gruppi di opposizione.

Intervenendo nel corso del dibattito in consiglio regionale l'assessore all'agricoltura Davide Sapinet ha definito la legge approvata «un ulteriore tassello verso il percorso di tutela e supporto dell'allevamento: stiamo definendo un progetto con l'Institut agricole e l'Arev per mettere la tecnologia a servizio dell'agricoltura, a sostegno delle nostre aziende. Da quando abbiamo avvistato il lupo in contesti urbani c'è stato un cambio di mentalità nei confronti del lupo: non è più solo un problema degli allevatori, ma di tutti».

Per il relatore del testo Albert Chatrian (Av-Sa) la legge non era più rinviabile «anche per prevenire azioni di bracconaggio, che per altro si sono già verificate in altre regioni d'Italia, da parte di persone senza scrupoli, che hanno messo a repentaglio la vita degli animali selvatici e domestici nonché quella umana rilasciando in natura esche avvelenate».

Dino Planaz (Lega VdA) ha parlato di una legge «triste: la nostra regione era stata abituata a non convivere con la presenza di questo predatore, tutelato da una normativa europea a causa del rischio di estinzione. Oggi però, queste previsioni sono superate, tanto che il lupo sta cacciando animali di più facile cattura e si avvicina alle case. Ci sono persone che scelgono accuratamente i sentieri su cui passeggiare col proprio cane per paura di incontrare i lupi. E garantisco che per gli allevatori non è mai piacevole dover abbattere i propri animali a seguito degli assalti dei lupi. Non possiamo permettere che i nostri concittadini abbiano paura e questa legge va proprio nella direzione di intervenire con urgenza. Mi auguro che non si arrivi mai alla misura del prelievo, che comunque verrà attuata solo in casi molto gravi».

Paolo Cretier (Pcp) ha evidenziato la necessità di «trovare una soluzione di convivenza: con questa legge abbiamo cercato di bilanciare le diverse visioni facendo convivere la presenza del lupo con la gestione delle attività agricole. Tuttavia non bisogna dimenticare che se si chiede uno sforzo agli allevatori per gestire la situazione, questi devono essere adeguatamente sostenuti. Comunicazione, sostegno, legalità: sono questi i punti che definisce questa legge, anche se, personalmente, al termine "abbattimento" del lupo avrei preferito il termine "detenzione"».

 

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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